Loggia, la presidente Bordonali denuncia le persone che avevano interrotto il Consiglio comunale: “Necessario tutelare il rispetto delle istituzioni”

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    La presidente del Consiglio comunale di Brescia, Simona Bordonali, ha deciso di sporgere denuncia contro le persone che in data 11 febbraio hanno più volte interrotto la seduta del Consiglio comunale assumendo un atteggiamento tale da impedirne il regolare svolgimento e inveendo contro l’intera assemblea.

    “Dispiace dover arrivare a sporgere una denuncia – ha commentato la presidente Simona Bordonali – ma non posso accettare, come rappresentante del Consiglio comunale, che un’istituzione così importante, espressione primaria della democrazia, venga minimizzata da queste persone e venga utilizzata come scenario inopportuno di proteste e dimostrazioni pubbliche. Le sedute del Consiglio comunale sono state interrotte troppe volte ed era necessario agire affinché non passasse il messaggio che le manifestazioni all’interno della sala del Consiglio fossero la norma. La libertà di manifestare, di dichiarare il proprio dissenso e di rendere pubblici alcuni problemi è assolutamente sacrosanta e nessuno vuole limitare questi diritti, ma trovo che ci siano sedi e momenti opportuni per farlo. Di sicuro bloccare lo svolgimento del Consiglio non porta a risolvere la situazione e a sensibilizzare l’opinione pubblica, soprattutto quando, com’è successo in quest’occasione, si utilizza l’arma impropria dell’offesa verbale nei confronti di persone che stavano svolgendo una funzione pubblica ed erano in aula nell’interesse dell’intera città. Ho ritenuto, dunque, che ci fossero gli estremi dei reati previsti dagli articoli 340 e 342 del Codice Penale, e mi auguro che quest’azione legale possa essere anche un importante deterrente. Voglio infine ringraziare gli agenti della Polizia Locale che hanno permesso che la situazione non degenerasse e che in breve tempo hanno saputo riportare la normalità in modo tale che la seduta potesse riprendere in maniera regolare”.

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    1 COMMENT

    1. Una grandissima presidente e un’ottima rappresentante delle istituzioni. Sa essere super partes al contrario di chi l’ha preceduta.

    2. Le offese personali vanno censurate così come è giusto rispettare e far rispettare le regole che – piacciano o no – tutelano i diritti e le libertà di ciascuno di noi. Però quest’amministrazione ha un concetto un po’ miope della democrazia e di certo non tollera il dissenso. I cittadini protestano perché non sono d’accordo con il progetto di via Odorici? Il sindaco fa saltare tutto. Un giornale (piccolo) fa troppe critiche al sindaco? Allora sparisce dalla Loggia e gli uffici non lo comprano più. I cittadini protestano (NON parlo di quelli che offendono) in consiglio? Si inserisce il badge per controllare chi entra. Insomma, per citare il nostro premier in un memorabile discorso al parlamento europeo mi sembra che in giro ci siano troppi turisti della democrazia!

    3. Una grande presidente e un’ottima rappresentante delle istituzioni. Sa essere super partes, al contrario di chi l’ha preceduta

    4. LA LEGA AL POTERE FA IL CONTRARIO DELLA LEGA D’OPPOSIZIONE.. DAI… DENUNCIATE DEI POVERI CITTADINI?????????????????????????????

    5. Denunciare semplici cittadini che possono aver sbagliato con la forma ma erano in buona fede mi pare decisamente fuori luogo.

    6. Altro che semplici cittadini, sono militanti politici che non rispettano la volontà dell’elettore bresciano!
      Simona Bordonali ha fatto benissimo a denunciare.

    7. Io sono con la presidente del Consiglio. Sinceramente certe irruzioni in Aula hanno provocato non pochi disagi ai lavori e comunque sorvegliare queste iniziative vuol dire distrarre i nostri vigili dal controllo del territorio.

    8. Spero che la presidente del Consiglio cambi idea: non ha senso denunciare cose avvenute oltre un mese fa…. e mettere nei guai persone che non sapevano del rischio.. piuttosto avvisi i cittadini che dalla prossima volta non si sgarra!

    9. Caro sig. "consigliere qualsiasi", per quel che mi risulta i vigili sono sempre presenti in aula durante le sedute del coniglio e gli unici che vengono sottratti al controllo del territorio sono quelli che stanziano sotto la Loggia a verificare che nessuno (soprattuto se di pelle scura) si sieda sui gradini.
      Per quanto riguarda i disagi sono effettivamente concorde con lei: è proprio un vero disagio dover rispondere del proprio operato davanti ai cittadini che chiedono conto di ciò che (non) viene fatto.

    10. Ho letto con "simpatia" le opinioni di destra e di sinistra, ciò che non ho trovato è: 1) da che mondo è mondo, democratico ovvio, le regole (leggasi leggi) vanno rispettate.2)anche il più sprovveduto cittadino sa che in Consiglio comunale non si può intervenire.3)se la Presidente non fosse intervenuta con la sanzione, creava un precedente pericoloso, per il democratico e libero svolgimento del Consiglio, il consigliere eletto non può essere "ostaggio" di paure provocate dal pubblico.
      Se un’assemblea non può svolgersi è grave, non "castigare" i colpevoli lo è ancora di più, le ragioni di chi ha protestato a Brescia possono essere esternate democraticamente in altro modo e senza interrompere una seduta di Consiglio.

    11. Chiudere non sta bene.Sembra voler chiudere alla Città.Chi rompe le regole democratiche va certamente perseguito ma il Consiglio Comunale deve rimanere aperto e trasparente.Altrimenti sembra di essere al solito bar dove per colpa di qualcuno non si fa credito a nessuno.In cominci la Presidente a redarguire,per iscritto, quei consigliei che hanno risposto ai "facinorosi":cattivo comportamento.Il silenzio in certi momenti è d’oro!

    12. Cerritelli, penso che le regole debbano valere per tutti, il Consiglio può essere svolto aperto o chiuso, aperto è con partecipazione del pubblico, lo stesso non può intervenire e/o disturbare i lavori, non ero presente ma penso che l’atteggiamento del pubblico non permetteva lo svolgimento del Consiglio, bene ha fatto la Presidente a sospendere ed attuare il regolamento (non solo di Brescia). Se non fosse intervenuta con la denuncia, poteva anch’essa incorrere in "omissione". Mi pare che ha fatto bene tutelando i consiglieri. La sua mansione è questa, non può prendere le difese di chi non è difendibile.

    13. la denuncia era obbligatoria. se c’è l’ipotesi di reato bisogna agire. è brutto, ma è così. grande Simona!!!!

    14. Ho seguito numerosi consigli e ho sempre notato atti di grande maleducazione da parte di molti consiglieri: gente che non ascolta le risposte alle interrogazioni, chiacchiericcio continuo, vai e vieni in spregio a chi sta parlando, interruzioni, scontri verbali ai limiti del contatto fisico, gesti di scherno ecc.. ecc.. Non è certo un buon motivo per non stigmatizzare gli spettatori maleducati, ma il pulpito da cui vengono le prediche non è dei più autorevoli.

    15. Roberto! mi chiami in causa ma siamo perfettamente d’accordo nello stigmatizzare i comportamenti non consoni al buon vivere democratico.Parlo di Democrazia e non di "democratura";natralmente.

    16. In fin dei conti non si sono presentati con in mano il cappio come hanno fatto ben altri (Lega docet) in banchi assai più importanti di quelli del Consiglio comunale di Brescia. Infatti, secondo il resoconto della stampa erano lì a protestare per il diritto alla salute dopo 40 giorni di silenzi della Giunta a proposito di PM10. Un pesante silenzio che, in base a quanto previsto in sede comunitaria, in tema di inquinamento atmosferico, ci costeranno delle sanzioni, che saranno pagate ancora una volta dai cittadini, cioè da noi. Per cui, a volte, la protesta quando ci vuole, ci vuole.

    17. non entro nel merito della protesta. la legge è chiara: non si può interrompere il Consiglio comunale. quindi ha fatto bene la presidente a sporgere denuncia!

    18. Sempre secondo la cronaca della stampa del giorno dopo non è per niente chiaro da dove sia partito il battibecco in aula consiliare, se dagli ambientalisti che manifestavano per il diritto alla salute o, se dagli assessori inviperiti per il "colpo di tosse per l’aria pulita" che metteva a crudo le loro responsabili negligenze. ricordo che i giorni stabiliti dall’unione Europea sono 35 nell’arco dell’anno, mentre il giorno del Consiglio avevano raggiunto quota 40.

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