20 bancarelle in meno, tutte dedicate all’abbigliamento, soprattutto “da stock”. Passa dalla decisione di non rinnovare una ventina di concessioni ad altrettanti ambulanti l’inizio della riqualificazione del mercato del sabato in piazza Loggia.
L’amministrazione l’aveva annunciato da tempo: il mercato del sabato è troppo sbilanciato sul settore dell’abbigliamento e vede la presenza di troppi ambulanti asiatici ed africani. Da qui la scelta di non rinnovare le 20 licenze. Non una questione ideologica, ci mancherebbe, solo il tentativo di rendere più appetibile il mercato ai bresciani, che hanno giustamente in testa ancora l’idea di un mercato fatto anche di alimentari, non solo di abiti e intimo e scampoli. Un effetto non secondario del taglio delle 20 bancarelle (che comporteranno altresì la mancata entrata di 25mila euro l’anno, per ogni bancarella) è che la piazza e via San Faustino saranno meno caotiche, più ordinate. Oggi è sotto gli occhi di tutti infatti il poco spazio tra una fila e l’altra di bancarelle, nonché la difficoltà a camminare agevolmente tra i banchi, soprattutto nei momenti di maggior affollamento della piazza.
Miglioramento del mix merceologico e più ordine, passa da qui la riqualificazione del mercato del sabato in piazza Loggia. Ma Paroli e Margaroli non abbandonano la valutazione circa la possibilità di trovare una nuova sistemazione all’intero mercato.
manca un dato, in questa notizia: il Comune ha versato un’indennizzo a ciascuno degli ambulanti eliminati dal mercato. Scriviamo anche quanto i cittadini bresciani hanno speso per questa "riqualificazione"?
L’indennizzo mi sembra una cosa giusta: tutela le aziende che si trovano una piazza in meno su cui lavorare, e tutela l’Amministrazione da vertenze giudiziarie promosse. Non dimentichiamoci che stiamo parlando di imprenditori che si trovano un giorno di lavoro in meno sulla settimana