(a.c.) 36 alla Spumador di Gussago, 37 alla Aaral di Porzano di Leno. Il totale fa 73: sono i lavoratori che presto potrebbero rimanere senza lavoro. Altre due medie aziende si sono aggiunte nelle ultime ore allo stuolo di società che negli ultimi anni hanno chiuso i battenti a causa della crisi.
Nella Spumador di Gussago, di proprietà della società olandese Refresco Italy spa (che ha siti produttivi anche in provincia di Como, Bergamo, Vicenza e Parma), i vertici aziendali hanno dato l’annuncio ieri ai 36 dipendenti. Le motivazioni? Una ristrutturazione e un ridimensionamento dei siti produttivi.
Per quanto riguarda la Aaral di Porzano di Leno, ditta che produce estrusi di aluminio per il settore edilizio (inutile dirlo: drammaticamente in crisi), a partire da maggio verrà attivata la cassa integrazione straordinaria. Dopo mesi di cassa effettuata a turno dai dipendenti, ora la notizia del fermo totale della produzione, oltretutto con tre mesi di stipendio arretrato per tutti ilavoratori.
C’è bisogno della manodopera degli immigrati…
i cassaintegrati italiani accettassero di fare i lavori che svolgono gli immigrati (e gli imprenditori fossero un po’ meno ……….), forse ci sarebbe meno cassa integrazione e enche meno immigrati!
certo che nessuno dei candidati sindaci di Gussago si è minimamente speso x una dichiarazione od un impegno in caso di vittoria, a sostenere ed occuparsi della causa di questi lavoratori e di uno dei marchi storici italiani lasciati come altri in mano agli stranieri
PERCHè GLI IMMIGRATI COSTANO MENO ALLE AZIENDE ITALIANE ? LA DOMANDA è RETORICA IN QUANTO SE PERCEPISSERO LO STESSO STIPENDIO , AGLI IMPRENDITORI SAREBBE INDIFFERENTE ASSUMERE UN ITALIANO PIUTTOSTO DI UN PAKISTANO
… perchè se un immigrato viene licenziato perde il permesso di soggiorno: quindi agli imprenditori va meglio avere gente che possono tenere "per le palle" e che deve pure ringraziare…