Il metodo Stamina, che usa cellule staminali per curare pazienti con gravissime patologie, non può offrire una concreta prospettiva di cura. Lo sostengono medici e ricercatori di Brescia, città simbolo, visto che ad erogare il trattamento sono gli Spedali Civili bresciani. "Il trattamento non risponde a nessuna delle linee guida tracciate dalla società internazionale che si occupa di questo tema e ai principi scientifici cui, come medici e ricercatori, facciamo riferimento. I pronunciamenti giudiziari non possono sostituire le regole e il metodo scientifico" fa sapere il mondo accademico dell’area di Medicina dell’Università di Brescia.
Secondo gli esperti mancherebbero i dati scientifici per utilizzare il metodo Stamina a scopo terapeutico, seppure come cura "compassionevole". Altro problema sono i costi: gli accademici temono che le spese dal Civile per applicare la terapia Stamina penalizzino malati per cui ci sono trattamenti basati su solide evidenze scientifiche. Rispetto alle decisioni dei tribunali "riteniamo che i pronunciamenti giudiziari non possono sostituire le regole e il metodo scientifico". Il coinvolgimento emotivo dei malati e dei loro familiari, «ai quali va tutta la nostra comprensione ed empatia», scrivono i medici bresciani, «non può trovare risposte da trattamenti senza regole, la cui efficacia e sicurezza non sono state adeguatamente valutate fino a questo momento secondo procedure pienamente accettate e condivise in tutto il mondo".
Metodo scientifico ed affidabilità conseguente: a dire di no non sono solo i riceratori di Brescia.