La Fondazione San Benedetto di Brescia ha organizzato per giovedì 7 luglio, alle 18 (con termine alle 19.30), un incontro sulla riforma costituzionale oggetto del referendum d’autunno. Interverrà Angelo Rinella, Professore ordinario di Diritto costituzionale italiano e comparato al Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Roma Lumsa. L’incontro si terrà nella Sala Mons. Giussani presso la sede della Fondazione, in Borgo Pietro Wührer, ingresso al civico 119 (primo piano).
Home Notizie per categoria Cronaca Riforma costituzionale, se ne discute giovedì alla Fondazione San Bendetto
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Di una riforma c’era bisogno. I difensori dell’immutabilità della Costituzione sono fuori dalla storia. Qualche risparmio nei costi e negli sprechi della politica ben o male, si è impostato. Eliminare un ente inutile come il CNEL mi pare ok. Evitare l’anacronismo del bicameralismo perfetto è saggio.Tutto ciò premesso, ancora molte cose non vanno. Ma..è più il peso di ciò che ancora non va,oppure i vari inconvenienti di lasciarla cadere ?? Si può, fermo restando il testo, pensare di migliorarla con regolamenti o vari provvedimenti collaterali ? Se si varasse una buona legge elettorale, più aperta e liberale,il complesso dell’assetto politico istituzionale potrebbe essere accettabile ?? Se ai governatori regionali e ai sindaci futuri Senatori si imponesse un codice etico serio, e se……che fare per un buon futuro civile??
Di una riforma c\’era bisogno. I difensori dell\’immutabilità della Costituzione sono fuori dalla storia. Qualche risparmio nei costi e negli sprechi della politica ben o male, si è impostato. Eliminare un ente inutile come il CNEL mi pare ok. Evitare l\’anacronismo del bicameralismo perfetto è saggio.Tutto ciò premesso, ancora molte cose non vanno. Ma..è più il peso di ciò che ancora non va,oppure i vari inconvenienti e il peso di lasciarla cadere ?? Si può, fermo restando il testo, pensare di migliorarla con regolamenti o vari provvedimenti collaterali ? Se si varasse una buona legge elettorale, più aperta e liberale,il complesso dell\’assetto politico istituzionale potrebbe essere accettabile ?? Se ai governatori regionali e ai sindaci futuri Senatori si imponesse un codice etico serio, e se……che fare per un buon futuro civile??
E’un tema ampio, molto ampio. Ma il parere di Sandro Belli ci interessa su qualcosa di specifico che rimanda alle sue riflessioni sul civismo, sulla partecipazione attiva dei cittadini alla vita della pòlis, sulla voce che devono far sentire e quindi, certamente, anche sul concetto di sussidiarietà. Bene, la riforma costituzionale targata Renzi-Boschi (incredibile nella storia repubblicana: non il Parlamento l’ha proposta, ma il Governo…) sancisce un ritorno al centralismo; ridimensiona le autonomie locali; elimina le cosiddette “materie concorrenti”, quelle su cui oggi hanno diritto di intervenire sia lo Stato che le Regioni. Con la riforma la maggior parte di esse diventa di competenza esclusiva dello Stato. Cosa ne pensa ?
Manca una decisione importantissima. La sanità che dovrebbe ritornare tra le materie esclusive dello Stato per essere gestita in modo uguale per tutti in tutto il Paese. In mano alle Regioni crea disuguaglianza e disparità di trattamento da Regione a Regione.
Nella riforma costituzionale poi si dovrebbe prevedere che sia i trattati europei che quelli internazionali che le sentenze della Corte Europea dei diritti dell’Uomo, prima di essere approvati o diventare operativi dovrebbero passare il vaglio della Corte Costituzionale per evidenziare ed eliminare eventuali lesioni con la Costituzione. Questo perchè i principi e diritti sanciti dalla Costituzione prevalgono su tutto come pare emergere nella sentenza 348/2007 della Corte Costituzionale.
La domanda che pongo in queste righe non è né retorica né furbesca. Chiedo agli esperti ( molto più di me) oltre che alla gente che partecipa, se intravedono la possibilità di migliorare la riforma, sapendo che il testo non è emendabile, ma anche sapendo che,per raggiungere un buon assetto politico istituzionale, esistono varie possibilità, con piccoli o grandi provvedimenti, con regole e interventi in campi accessoriali o complementari. Personalmente deciderò come votare a ottobre, a seconda di quanto si è fatto in questi mesi.
Ridurre ad un sì od un no la modifica, ampia e in molti punti radicale della Costituzione non ci pare corretto nei confronti di un elettorato che si ridurrà davvero ad un referendum pro o contro Renzi. Se poi pensiamo al supporto che la Riforma avrà dal sistema elettorale dell’Italicum, c’è di che esser preoccupati proprio per quell’ispirazione liberale e civica che giustamenete Sandro Belli richiama e che viene invece smentita.
Penso che se ci avessero lasciato il titolo V scritto dai Padri Costituenti nel 1946 sarebbe stato meglio. Era in perfetto equilibrio e rispettoso del principio di uguagliaanza di cui all’art. 3 Costituzione in quanto le Regioni potevano deliberare ma solo avendo come tetto e come limite la legge dello Stato, e questo era garanzia di uguaglianza dei cittadini in tutto il Paese. Con la riforma del titolo V del 2001 tutto è peggiorato perchè si è dato troppo potere alle Regioni e questo ha comportato non solo piu’ tasse a livello locale ma anche piu’ disuguaglianza e disparità di trattamento dei cittadini da Regione a Regione, soprattutto nella sanità. Dato che la salute è un diritto universale dovrebbe essere fruito in modo uguale per tutti in ogni angolo d’Italia ed invece non è cosi’ perchè vi sono Regioni dove i ticket si pagano in modo diverso, in alcune Regioni si pagano in base al reddito o all’ISEE e in altre no in piena lesione dell’uguaglianza. Se con questa riforma del titolo V tante materie ritornano allo Stato ben venga, ma non pare che tra queste ci sia la sanità o sbaglio? Quanto poi all’eliminazione del Senato e al controllo sulla maggior parte delle leggi, lasciando solo alla Camera la facoltà di emanare le leggi, manca però in costituzione la previsione di un controllo prima della loro entrata in vigore di costituzionalità delle leggi e delle sentenze, dato che non solo i cittadini ma anche tutti gli organi dello dello Stato in base al Capitolo XVIII hanno il dovere di osservare fedelmente la Costituzione e la Costituzionalità delle leggi e delle sentenze deve essere una garanzia certa che purtroppo oggi non abbiamo.
Sarebbe importante chiedere ai costituzionalisti se è legittima la pressochè totale cessione di sovranità che abbiamo ceduto all’Europa, quando la nostra Costituzione prevede solo una LIMITAZIONE della SOVRANITA’ e per quel che concerne la pace e la Giustizia. Cosa c’entrano le vongole, i tacchi delle parrucchiere, la pesca ecc. con la pace e la giustizia proprio nulla. E’ vero che la Costituzione non ci consente un referendum sui trattati internazionali, ma che la Corte Costituzionale analizzi se i trattati internazionali ed europei siano conformi a costituzione quello invece ci è consentito e sarebbe giusto venisse fgatto subito. Tra l’altro sembra che in Europa abbiano appena approvato una legge per consentire ai profughi o falsi profughi di lavorare, quando i nostri italiani non trovano lavoro e lo stanno perdendo? Questa norma europea è palesemente incostituzionale e sarebbe ora lo si rendesse noto
La Svizzera invece difende i confini, eccome. Ieri al confine hanno trovato una valigia con dentro un immigrato clandestino: lo hanno arrestato perché toglieva spazio alle banconote….