All\’appello mancano 40 toghe

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    Ok, la sede nuova è stata finalmente inaugurata ed il trasloco è praticamente terminato, ma i problemi per il Tribunale di Brescia non sono certo finiti, anzi.

    La giornata di Porte Aperte del Tribunale è occasione per entrare a toccare con mano il lavoro dei magistrati di cui tanto si parla ma dei quali si sa ben poco. Pochi, ad esempio, immaginano che quello di Brescia è maglia nera d\’Italia per quanto riguarda la dotazione di personale: 222 magistrati a fronte dei 265 previsti, una media rapportata al numero di abitanti che è la peggiore a livello nazionale, solo 1 magistrato ogni 18.000 abitanti (media nazionale di 10.800). Non va meglio per quanto riguarda i dipendenti amministrativi, 1 ogni 6.300 abitanti contro una media di 1 ogni 2.960, anche qui peggiori in Italia.

    Silvia Milesi, presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati per la giunta della Procura di Brescia, dalle colonne di Bresciaoggi: «Nel distretto della Corte d’Appello di Brescia ci sono 222 magistrati, a fronte dei 265 previsti: 166 sono giudicanti, e dovrebbero essere 197, e 132 onorari. Considerando come parametro il bacino di utenza, su 29 Tribunali sedi di Corte d’Appello in Italia, Brescia precipita all’ultimo posto con 1 magistrato ogni 18mila abitanti, rispetto ad una media nazionale che si ferma a 10.800: l’organico dovrebbe quindi essere integrato di altre 40 toghe. In Procura sono arrivati, finalmente, 4 nuovi magistrati: ne mancano 7 per raggiungere i 23 stimati in organico. La mole di lavoro è enorme, le disfunzioni, pure. Ma qualcuno pensa che ci giriamo i pollici per gran parte della giornata».

    Claudia Moregola, sostituto procuratore : «Noi pm lavoriamo 365 giorni all’anno: reperibili a qualsiasi ora del giorno e della notte. Siamo parte dell’ordine della magistratura, nonostante nell’aria ci sia l’idea di renderci "Avvocati dell’accusa": in questo modo saremmo privati della nostra funzione più alta, quella di dirigere le indagini e richiedere decisioni, comprese archiviazioni e assoluzioni. Finiremmo col chiedere sempre e solo di accusare e verrebbero lesi i diritti dei cittadini».
    a.c.

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