Nefasti presagi dell’imminente fine del mondo, cartina di tornasole del pessimo stato di salute dell’ecosistema o qualcos’altro?
L’istituto zooprofilattico di Brescia è stato selezionato per indagare sulla moria di tortore che si è verificata nei giorni scorsi a Faenza. Circa mille gli esemplari trovati a terra privi di vita, concentrati soprattutto nei dintorni di una azienda agroalimentare che tratta semi di girasol.. Quattro le ipotesi al vaglio degli ispettori scientifici dell’istituto: intossicazione alimentare di larga scala, avvelenamento dovuto a qualche nuova tipologia di pesticida o concimante, infezione virale oppure una forma di autoregolazione della popolazione delle tortore di Faenza, si riduce naturalmente il numero degli esemplari della colonia perché il cibo non è sufficiente per tutti.
Ci vorranno dieci giorni per i risultati delle analisi di laboratorio. I giornalisti di Studio Aperto dovranno aspettare per i loro fantasiosi servizi.