Sgominata banda di spacciatori albanesi (la droga si pagava anche con assegno)

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    I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Brescia, dopo un’intensa attività info-investigativa, nella serata di ieri, in Sarnico (Bg), hanno localizzato e tratto in arresto il ricercato HAKA Haltin, notificandogli un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, poiché indagato per i reati di “detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti”. Il provvedimento è stato emesso dal GIP presso il Tribunale di Brescia, su richiesta del sost. Proc. Rep. dott. L. Lesti, che ha coordinato la delicata attività d’indagine, condotta nella seconda parte dell’anno scorso. Nella medesima attività investigativa, che vede coinvolti altri 3 connazionali indagati a piede libero per i medesimi reati, è stato accertato anche il ruolo svolto da un minorenne, la cui posizione è stata valutata dalla Procura e dal Tribunale dei Minorenni di Brescia.

    In particolare, le investigazioni avevano inizio allorquando la notte del 23 febbraio 2010, il cittadino albanese CUPA Shpetim, veniva attinto da un colpo di pistola cal. 7,65 esploso da un connazionale, che lo aveva inseguito sino al parcheggio che costeggia la via Orzinuovi di Brescia, nei pressi di un locale notturno ivi presente e successivamente decedeva. L’autore dell’omicidio, veniva poi individuato nel cittadino albanese DEDJA Roland, tratto in arresto, una prima volta nel maggio del 2010, sempre su ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Brescia e successivamente, dopo essere evaso, nel mese di agosto, dal carcere di Pisa, dopo un periodo di latitanza, catturato nel successivo mese di settembre, nelle Marche insieme ad altro connazionale, evaso anche lui.

    Venendo all’attività investigativa in esame, vi è da dire che nell’immediatezza dell’omicidio, fu svolta una delicata attività informativa ed investigativa, anche con ausilio di strumentazione tecnica, che aveva ad oggetto il monitoraggio di numerosi connazionali, che avevano avuto rapporti con la vittima; tra questi anche l’HAKA Altin, infatti come si dimostrerà successivamente, il medesimo, la sera dell’omicidio, era in compagnia del DEDJA Roland ed a conoscenza del movente omicidiario, legato a questioni sentimentali.

    Nel prosieguo delle indagini, è stato appurato come l’HAKA Altin aveva creato unitamente ad alcuni connazionali, tra cui un minore, un sodalizio criminoso dedito alla cessione di sostanze stupefacenti del tipo “cocaina”, operante a cavallo delle province di Brescia e Bergamo, con ruoli ben determinati: infatti, lui aveva il ruolo di procacciatore di clienti, con i quali concordava anche le modalità di consegna e di pagamento dello stupefacente; poi vi era il custode dello stupefacente, quello addetto al confezionamento, nonché chi eseguiva materialmente le consegne.

    L’esito dell’attività investigativa ha dimostrato le seguenti peculiarità:

    • il sodalizio utilizzava termini criptici ed allusivi per lo svolgimento dell’attività illecita, come il riferimento a C.D. o pacchetti di sigarette;

    • le cessioni avvenivano per lo più in luoghi pubblici, quali bar, strade pubbliche, nonchè vicino a cassonetti della spazzatura;

    • L’esistenza di numerosi i clienti tossicomani, nella quasi totalità italiani, che si rivolgono anche più volte al giorno per approvvigionarsi dello stupefacente;

    • il pagamento dello stupefacente avveniva normalmente in contanti, ma anche attraverso assegni bancari quando l’importo diveniva rilevante;

    • qualche cliente, nonostante svolgesse una propria attività lavorativa, approfitta del suo status di consumatore per arrotondare il suo reddito spacciando a sua volta stupefacenti.   

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