Si chiama Tommaso il bambino di 15 mesi che vive nel campo sinti di via Orzinuovi e che soffre di H-ABC, una malattia genetica rarissima. Tommaso vive grazie a un sondino fissato a una narice e a una macchina per l’ossigeno pronta all’occorrenza. L’altra sera il Comune – nel contesto del contenzioso aperto con alcune famiglie sinti – ha staccato la corrente al campo di via Orzinuovi e Tommaso ha rischiato di morire. La sua storia è stata raccontata oggi da Paolo Di Stefano, giornalista del Corriere della Sera. L’articolo ha alimentato una catena di solidarietà: un lettore milanese del Corriere ha contattato la Camera del Lavoro di Brescia e i genitori di Tommaso per avere ulteriori informazioni. A breve il lettore, insieme ad altri amici milanesi, farà una sottoscrizione per sostenere le spese per le visite specialistiche di cui necessita Tommaso.
FONTE: CGIL
ma che vergogna. certo che come bresciani facciamo sempre una figuraccia per colpa di leghisti che se la prendono con i bambini…
Strumentalizzare lo stato di salute di un bambino per propaganda politica: questa è una vergogna!!! Se sta male e i genitori lo fanno vivere in mezzo al fango e sul tracciato di un metanodotto sono degli irresponsabili e dovrebbero intervenire immediatamente i servizi sociali. Il signore che si sta mobilitando dovrebbe pensare anche ai tanti bambini italiani che sono affetti da malattie gravi e non hanno soldi a sufficienza per essere curati. Ma forse aiutare un bambino di altra etnia dà più visibilità mediatica e fa ricevere più complimenti. Ricordiamoci che queste famiglie hanno firmato un patto che ora non vogliono più rispettare.
quoto in toto Matteo Nodino.
MESSAGGIO CANCELLATO DALLA REDAZIONE PERCHE’ CONTENEVA INSULTI O VOLGARITA’ O CONSIDERAZIONI VERSO TERZI PASSIBILI DI DENUNCIA: INVITIAMO L’INTERESSATO AD ATTENERSI ALLE REGOLE DEL BUON SENSO O SAREMO COSTRETTI, SU RICHIESTA, A SEGNALARE L’IDENTIFICATIVO DELLA SUA CONNESSIONE A CHI DI DOVERE.
Caro bresciano (???) lei saprà meglio di me che la corrente elettrica nei campi nomadi va e viene in continuazione, praticamente ogni giorno. Ciò significa che quel bambino ogni giorno rischia la propria vita.
caro nodino (????) lo sa anche lei che quello che dice è falso.
infatti gli zingari generalemente si attaccatno a fili della luce, acqua e corrente abusivamente!! e questo bresciano sa perfettamente che non è falso!!
Scusino i commentatori che mi hanno preceduto, ma non si sta parlando di un campo di proprietà del Comune? E come mai è su un metanodotto? E poi, nei campi del Comune ci si attacca forse a "fili della luce ed acqua" abusivamente? Chi sa, mi spieghi…
il campo è stato concesso da Corsini e purtroppo ora gli altri si ritrovano a dover risolvere la questione.
A Milano ci sono gli stessi problemi: colpa di Corsini anche lì?