Lavori sulla Gardesana, la protesta dei sindaci: “Palliativi, serve una riqualificazione della strada”

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    Nuovo scontro tra Comuni e Anas sui lavori lungo la 45 bis. La chiusura delle gallerie annunciata nei giorni scorsi ha fatto infuriare i sindaci dell’alto lago e così, Anas e Prefettura, sono corse ai ripari. “Con riferimento ai lavori di riqualificazione e adeguamento degli impianti tecnologici installati all’interno della galleria "D’Agli", situata tra il km 86,750 ed il km 88,500 della SS45/bis" si legge in una nota "la Prefettura di Brescia e l’Anas comunicano che – recependo totalmente le nuove richieste pervenute dagli enti locali – già a partire dalla data di avvio delle lavorazioni, ovvero lunedì 17 ottobre, verrà ridotto l’orario lavorativo (e quindi di chiusura del tunnel) precedentemente concordato e comunicato, fissando le lavorazioni nell’orario notturno compreso tra le 23.00 e le 5.00, con la garanzia di un’unica finestra temporale di 15 minuti fissata alle ore 2.00, in funzione del passaggio dei veicoli. Resta, ovviamente, garantito il passaggio ai mezzi di soccorso”.

     

    Ma, al di là del caso specifico, i primi cittadini dell’Alto Garda lamentano oramai da tempo come non bastino piccole riqualificazioni per adeguare la Gardesana alle esigenze (e ai mezzi) odierni, ma vada messa in cantiere una sistemazione globale. "È fondamentale mettere le gallerie in sicurezza" scrivono i sindaci in un comunicato "ma come è possibile garantire questa sicurezza quando le gallerie non hanno nemmeno la larghezza sufficiente per consentire il transito contemporaneo di un pullman e di un’auto? Per non parlare dell’altezza dei tunnel, che in alcuni punti è tale da obbligare i bus a viaggiare al centro della carreggiata”. Gli operatori turistici, spiegano gli amministratori, spesso scelgono la costa veronese del lago perché gli autisti dei bus si rifiutano di percorrere la 45 bis. “È opportuno spendere risorse per illuminazione e antincendio disinteressandosi della bonifica totale dei tunnel, costruiti dopo la guerra e oggi assolutamente non idonei e non sicuri? È difficile far capire alla gente che devono essere affrontati disagi per lavori sicuramente necessari, ma che sono un semplice palliativo inutile per curare un male ben più grande”. 
     

    Da qui l’appello a “tutti coloro che possono prendere decisioni in merito, a cercare di capire cosa significa vivere in un territorio come il nostro, splendido ma con una viabilità spaventosa che impone di tenere in conto, per qualsiasi spostamento verso i centri di erogazione dei servizi o per non arrivare tardi al lavoro, la possibilità non remota di dover sostare a lungo in galleria”

     

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