Manovra, Girelli (Pd) all’attacco: novità pesanti per i piccoli Comuni, serve un chiarimento

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    E’ una manovra epocale quella che entrerà in vigore entro fine dicembre di quest’anno per i Comuni sotto i 5000 abitanti. “Stiamo parlando”, spiega Gianantonio Girelli, consigliere regionale del Partito Democratico, “di 136 comuni per la nostra provincia, 1032 per l’intera Lombardia. E’ ora di prestare attenzione anche alle realtà periferiche e non solo alla città: Brescia per esempio rappresenta quasi duecentomila cittadini a fronte di una provincia di un milione e duecentomila persone”. L’obbligo di una gestione associata per i comuni sotto i 5000 abitanti nasce all’interno della manovra economica volta a limitare i costi della pubblica amministrazione. “Ma”, sostiene Girelli, “va smantellata l’idea che gli amministratori dei piccoli comuni rappresentino uno spreco di risorse pubbliche. Anzi da sempre esprimono una classe dirigente attenta e capace, che ha saputo costruire risposte ai bisogni dei cittadini. Altri sono gli sprechi da tagliare e altri gli interventi da mettere in atto”.

    Per questo – sottolinea una nota – “il Pd chiede alla Giunta Regionale di convocare urgentemente la Conferenza unificata e ad operare in quell’ambito perché sia modificata la normativa in materia in particolare per quanto riguarda le questioni legate a: continuità territoriale delle unioni di comuni cui i piccoli Comuni sono chiamati a fare parte; decadenza automatica degli organismi di governo di tutti gli enti aderenti all’unione di comuni nella quale siano presenti sia Comuni con popolazione fino a 1.000 abitanti sia Comuni di maggiore taglia demografica; rapporti con le Comunità montane; applicazione ai piccoli comuni delle disposizioni inerenti il patto di stabilità interno”. Ma anche di “assumere tutte le azioni necessarie per salvaguardare le Unioni di Comuni Lombarde già operanti e per preservare gli investimenti che in questo senso Regione Lombardia e i Comuni hanno compiuto; promuovere comunque le procedure volte all’esercizio della potestà attribuita alla Regione di determinare entro il 17 novembre 2011 più appropriati limiti demografici per l’esercizio associato delle funzioni comunali, anche prevedendo deroghe o graduando tali limiti demografici per fasce territoriali che tengano conto delle peculiarità geografiche e di densità abitativa; favorire nell’ambito dell’obbligatorietà della gestione associata di funzioni e servizi le unioni piuttosto che le convenzioni, prevedendo un apposito sistema premiale d’incentivazione; promuovere ogni iniziativa volta a tutelare le prerogative costituzionali di Regione Lombardia in materia di disciplina delle forme associative, non escluso l’eventuale ricorso innanzi alla Corte costituzionale; operare in stretto collegamento con il Consiglio regionale, il Consiglio delle Autonomie Locali e con Anci per supportare gli Amministratori comunali impegnati a dare applicazione alla normativa in materia di gestione associata di servizi e funzioni”.

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