Edison, ultimatum dei soci italiani. Tarantini: “Prendere o lasciare”

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E’ un vero e proprio ultimatum quello che i soci italiani di Edison si apprestano a lanciare alla parte francese dell’azionariato del gruppo energetico e EDF dovra’ accettare "se non vuole la guerra". A dirlo, al termine di un vertice nella sede di A2A cui ha partecipato anche il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, l’assessore al bilancio del comune di Milano, Bruno Tabacci, insieme al comune di Brescia tra i maggiori azionisti di A2A. "Passera ha voluto essere informato – ha detto Tabacci – dei passaggi che abbiamo fatto dal 7 dicembre (quando i soci italiani di Edison avevano per la prima volta incontrato il neo ministro, ndr). C’è una compattezza degli azionisti italiani, almeno dei grandi azionisti". Secondo Tabacci i francesi di EDF accetteranno la proposta "se non vogliono la guerra". Diversamente – ha aggiunto – saremo costretti a muoverci sul terreno delle ostilita’, e ci sono tanti strumenti".

Si tratta di "un’ipotesi di buon senso", ha detto ancora Tarantini, che dai francesi attende "una risposta di buon senso". "Se non va – ha proseguito – si va all’asta. Sono positivo, ma o accettano o e’ finita. Faremo oggi la proposta: se si fa un accordo per noi gia’ oggi si chiude e poi faremo probabilmente un consiglio il 28 o 29 per una proroga tecnica (i termini per l’intesa con Edf scadono il 30 dicembre, ndr)". Il presidente del cds di A2a ha elogiato il "grande senso di responsabilita’" mostrato dai due comuni di Milano e Brescia, che potrebbero pero’ vedere ridotti i dividendi che percepiscono dalla multiutility di cui possiedono insieme circa il 55% ("Vediamo prima come finisce l’operazione", ha detto in proposito Tarantini): "I comuni – ha spiegato – hanno dimostrato grande senso di responsabilita’, non hanno guardato solo i conti. E’ una partita in cui l’interesse dell’azienda deve coincidere con quello del Paese". 

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