Produzione industriale, leggero recupero a gennaio

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La produzione industriale manifatturiera bresciana ha registrato nel mese di gennaio un leggero recupero, dopo la decisa contrazione rilevata nell’ultimo trimestre del 2011. L’attività produttiva è aumentata per 32 operatori su 100, con un saldo positivo dell’8% tra imprese che hanno dichiarato variazioni in aumento e in diminuzione. I consumi energetici sono cresciuti per 38 imprese su cento, con un saldo positivo del 23%.

L’andamento per classi dimensionali denota un incremento della produzione nelle grandi imprese e in quelle di maggiori dimensioni; un decremento nelle micro imprese, nelle medie e nelle medio-grandi; un sostanziale mantenimento dei livelli di attività realizzati nel mese precedente nelle piccole imprese.

L’utilizzo degli impianti riflette solo in parte l’andamento dell’attività produttiva, con una quota del 25% delle imprese che dichiara di averlo aumentato. Il livello di utilizzo, rispetto al potenziale, è giudicato basso dal 50% delle aziende.

Le vendite sul mercato nazionale hanno subito una flessione, con un saldo negativo del 10% tra operatori che dichiarano variazioni in aumento e in diminuzione; quelle nei Paesi UE ed extra UE hanno invece fatto rilevare saldi positivi, rispettivamente del 6% e del 4%.

Le giacenze di prodotti finiti e le scorte di materie prime risultano adeguate alle esigenze dalla maggioranza degli operatori. La manodopera è rimasta invariata per l’89% delle aziende.

● Le previsioni a breve termine sono leggermente pessimistiche: il saldo tra imprese che prevedono variazioni in aumento e in diminuzione è negativo (- 4%). Le prospettive sull’utilizzo degli impianti risultano in flessione per il 18% delle imprese. La forza lavoro è prevista stabile dal 91% delle aziende, in aumento dal 5% e in diminuzione dal 4%.

● Gli ordini dal mercato interno sono attesi in contrazione dal 21% delle aziende, con un saldo negativo del 10% tra imprese che dichiarano variazioni in aumento e in diminuzione; quelli dai Paesi UE e dai Paesi extra UE presentano, rispettivamente, saldi positivi del 10% e dell’8%.

L’Indagine viene effettuata mensilmente su un panel di 250 imprese associate appartenenti al settore manifatturiero.

L’andamento per settore

● Abbigliamento

Le imprese del settore evidenziano un nuovo calo della produzione, il quarto consecutivo. Le vendite risultano in diminuzione, sia sul mercato interno che sui mercati UE ed extra UE. Le giacenze di prodotti finiti e le scorte di materie prime sono ritenute adeguate rispetto alle esigenze. Le prospettive a breve risultano negative per la produzione, positive per gli ordini, stabili per l’occupazione.

● Agroalimentare e caseario

L’attività produttiva del comparto è in modesta crescita, dopo la diminuzione rilevata nel mese precedente. Le vendite sono in calo sul mercato interno e sui mercati esteri UE, in aumento sui mercati extra UE. La forza lavoro risulta stabile. Le giacenze di prodotti finiti e le scorte di materie prime sono considerate adeguate alle esigenze. Le previsioni a breve sono positive per la produzione, gli ordini provenienti dal mercato interno e dall’estero, la manodopera.

● Calzaturiero

La produzione del settore evidenzia una flessione, dopo due mesi consecutivi di attività sostanzialmente stabile. Le vendite sono in forte diminuzione sul mercato interno e subiscono un calo meno accentuato sui mercati esteri. Le giacenze di prodotti finiti sono ritenute dagli operatori molto basse, le scorte di materie prime adeguate. Nelle prospettive a breve, gli ordini dall’interno sono attesi in forte diminuzione. Le altre variabili sono previste in diminuzione, ma con minore intensità.

● Carta e stampa

L’attività del settore è di nuovo in calo, come nelle tre precedenti rilevazioni congiunturali. Le vendite sono diminuite sul mercato interno e sui mercati UE, mentre risultano stazionarie sui mercati extra UE. Le giacenze di prodotti finiti sono adeguate alle esigenze aziendali, come pure le scorte di materie prime. Le prospettive a breve sono negative per la produzione e gli ordini nazionali. Sono stazionarie per gli ordini dai mercati esteri e per l’occupazione.

 

● Chimico, gomma e plastica

L’attività produttiva del settore è in aumento, dopo il calo registrato nei tre mesi precedenti. Le vendite sono in forte crescita sul mercato interno e in diminuzione sui mercati esteri. Le giacenze di prodotti finiti e le scorte di materie prime risultano adeguate alle esigenze aziendali. Le previsioni a breve sono per un modesto recupero della produzione, sostenuto dagli ordini nazionali. Gli ordini dall’estero sono attesi in flessione e la manodopera è prevista stabile.

 

● Legno e mobili in legno

L’attività produttiva del settore è in calo, per il secondo mese consecutivo. Le vendite sul mercato domestico sono in consistente diminuzione, mentre calano con minore intensità quelle sui mercati UE e risultano stabili quelle verso i Paesi extra UE. Le giacenze di prodotti finiti e le scorte di materie prime appaiono inadeguate alle esigenze aziendali.

Le previsioni a breve sono negative per la produzione, gli ordini nazionali e la manodopera: stazionarie per gli ordinativi esteri.

● Maglie e calze

Le imprese del comparto dichiarano un recupero dell’attività produttiva, dopo il calo dei due mesi precedenti. Le vendite in Italia sono leggermente diminuite, mentre quelle verso i Paesi esteri non hanno subito variazioni. Le giacenze di prodotti finiti sono ritenute adeguate alle esigenze, le scorte di materie prime sono considerate in eccesso. Le previsioni a breve sono negative per quanto riguarda la produzione. Sono positive per gli ordini nazionali e stazionarie per le altre variabili.

● Materiali da costruzione ed estrattive

L’attività produttiva delle imprese del settore registra un nuovo calo, dopo quelli rilevati nei due mesi precedenti. Le vendite sono diminuite in Italia e nei mercati extra UE, mentre sono rimaste costanti nei Paesi UE. Le giacenze di prodotti finiti e le scorte di materie prime risultano adeguate alle esigenze aziendali. Le previsioni a breve sono per un’ulteriore flessione della produzione, degli ordini nazionali e della manodopera. Gli ordini dall’estero sono attesi stabili.

● Metallurgico e siderurgico

Il settore evidenzia un’ulteriore decisa flessione dell’attività, dopo quelle rilevate nelle tre precedenti rilevazioni. Le vendite sul mercato interno sono in calo, mentre quelle sui mercati esteri sono in leggero aumento. Le giacenze di prodotti finiti sono giudicate basse e le scorte di materie prime sono ritenute adeguate. Le prospettive a breve termine sono negative per quanto riguarda la produzione e gli ordini nazionali. Sono invece positive per gli ordini dall’estero e la manodopera.

 

● Meccanica di precisione e costruzione di apparecchiature elettriche

Le imprese del comparto segnalano una diminuzione della produzione, la seconda consecutiva. Le vendite sono in calo, sia sul mercato domestico che sui mercati esteri. Le giacenze di prodotti finiti e le scorte di materie prime sono ritenute in moderato eccesso rispetto alle esigenze aziendali. Le aspettative a breve sono negative per la produzione e gli ordinativi nazionali; positive per gli ordini dall’estero e per la manodopera.

 

● Meccanica tradizionale e mezzi di trasporto

L’attività produttiva del settore evidenzia un recupero, dopo le flessioni rilevate nei tre mesi precedenti. Le vendite sono in aumento, soprattutto verso i mercati esteri. Le giacenze di prodotti finiti e le scorte di materie prime sono sostanzialmente adeguate alle esigenze aziendali. Le previsioni per i prossimi mesi sono per un ulteriore lieve recupero dei livelli produttivi, sostenuto dagli ordini dall’estero. La manodopera è prevista in leggero aumento.

● Tessile

Il settore evidenzia un leggero calo della produzione, il quarto consecutivo. Le vendite sono in diminuzione sul mercato interno, in crescita sui mercati esteri. Le giacenze di prodotti finiti e le scorte di materie prime sono ritenute in eccesso rispetto alle esigenze aziendali. Le prospettive a breve termine sono negative per quanto riguarda l’attività produttiva, la forza lavoro, gli ordini dall’Italia e quelli dai Paesi UE. Sono positive per gli ordini dai Paesi extra UE.

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