Un appello ai “liberi e forti”

Pubblichiamo – in forma integrale, senza correzioni – la lettera inviata da Vigilio Bettinsoli a Bsnews.it:

 É perlomeno curioso assistere alle reprimende del capo della Casa bianca all’Europa, accusata da Obama di ritardare la timida ripresa economica negli States.Sbaglio o l’uragano finanziario ha avuto origine proprio dagli Stati Uniti? Ci siamo già dimenticati dei subprime e del fallimento di una delle banche cosiddette d’affari più grandi del mondo la Lehman Brothers,che hanno causato il terremoto finanziario di cui stiamo ancora subendo gli effetti? Non sono forse stati i due leader progressisti Clinton e Blair ha togliere nel 1999 la legge Glass-Steagall i cui effetti imponevano confini d’azione ben definiti alle banche d’affari, vere cause del protagonismo disastroso della finanza rispetto alle banche commerciali? Siccome tutto questo é vero ,mi chiedo con quale coraggio al netto delle elezioni presidenziali di novembre,oggi l’America chieda all’Europa di fare in fretta, imputandole responsabilità che sono solo di chi le ha causate. Eppoi mi chiedo anche come sia possibile ,tranne un timido accenno di De Bortoli sul Corriere di Domenica,che nessuno abbia risposto in modo adeguato alla "irritazione"di Obama nei confronti del vecchio continente? É fin troppo evidente che siamo in presenza di un insieme di egoismi nazionali che impediscono la soluzione ai temi che tutti stiamo soffrendo.Ma soprattutto sentiamo la mancanza di figure ,di Leaders di spessore che siano in grado di affrontare le questioni senza pensare per un momento ai loro destini personali. Due interviste apparse sul Corriere da parte di ex esponenti di primo piano della Germania (Joschka Fischer e Gerhard Schroeder) mettevano in guardia il loro stesso Paese ma anche l’Europa dai pericoli della recessione (depressione) e dal rigore senza prospettive di crescita . Arrivando a indicare come esempio la storia del secolo scorso e le due grandi guerre originate dalla depressione e in parte dall’egoismo teutonico,ebbene, non hanno avuto nessuna conseguenza ne risposta. I nostri capi politici sempre così prolifici ha rilasciare dichiarazioni roboanti su tutto e tutti in questa occasione hanno glissato.Siamo evidentemente tutti presi dalla vicende morbose che riguardano il Vaticano e suoi "corvi" o dalle destituzioni e conseguenti promozioni dei capitani della nostra economia e della finanza con relative e scandalose buonuscite milionarie. La politica sotto la pressione dei mercati finanziari ha preferito dar vita ad un governo tecnico (nell’accezione corrente un governo tecnico era solito definirsi come un governo di decantazione) che avrebbe dovuto raffreddare la eccessiva contrapposizione fra i partiti per dare un impulso all’azione dell’esecutivo su temi circoscritti quali: il controllo della spesa,azioni sul bilancio in favore della crescita,un impegno in Europa attento alle nuove alleanze per contenere l’eccessivo protagonismo Franco-Tedesco. Ci troviamo invece difronte ad un insieme di sedicenti tecnici, tutti appartenenti all’elite universitaria,presi dalla foga di apparire e spesso in contraddizione fra di loro che ben poco hanno fino ad ora combinato. Sarebbe, a mio avviso ,più utile un governo vero, di grande coalizione ma eletto con il concorso del popolo. I partiti stanno prendendo tempo sulla legge elettorale ma appare evidente che nessuno ha voglia di modificare quella attuale .Sarebbe un disastro! L’astensionismo sarebbe di sicuro il primo partito.Siamo arrivati all’ultimo appello,c’é da sperare che qualcuno rinsavisca per impedire la deriva.Una volta ,in tempi più o meno simili, un grande personaggio,don Luigi Sturzo,scrisse e indirizzò un appello ai “Liberi e Forti”, forse oggi è arrivato il momento di rilanciarlo,per il bene delle nuove generazioni e per il bene del Paese.

Vigilio Bettinsoli