L’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) con ordinanza n. 1/2012 del 15 maggio scorso interrompeva i programmi di terapie “compassionevoli” con cellule mesenchimali, avviati presso l’Ospedale Civile di Brescia. Si ricorda che le terapie, approvate dal Comitato Etico locale, hanno riguardato dodici pazienti affetti da diverse e gravi patologie degenerative, per le quali le terapie tradizionali non risultavano efficaci; il tutto, in conformità ad un decreto del Ministero della Salute del 2006.
L’Azienda, convinta della correttezza del proprio operato, nonché dell’assoluta idoneità delle proprie strutture, ha ritenuto ora di proporre ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia, sezione di Brescia, affinché sia accertata l’illegittimità del provvedimento dell’AIFA, risultato altresì gravemente lesivo dell’immagine aziendale e fonte di ingiustificato allarme presso i pazienti che ricorrono ai numerosi servizi dell’Ospedale.