Achille Platto riporta in scena “Il Bibbiu'”

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L’opera in versi endecasillabi “Bibbiù” è una re-invenzione in chiave comico-grottesca ma anche tragica dei passi più popolari del Vecchio e Nuovo testamento. La lingua impiegata è il dialetto bresciano e lo scenario su cui le storie si snodano è la campagna bresciana come pure bresciani e contadini sono i personaggi che vengono via via delineati.

Così, dalla Creazione del mondo al Peccato originale da Caino e Abele all’Annunciazione fino a giungere al drammatico momento della Passione, si alternano personaggi colti nella loro quotidianità con problemi , aspirazioni e crudeltà che ci riportano al nostro tempo. Il testo sacro dunque viene riportato entro un’esperienza tutta rustica e paesana in cui Dio rappresenta il vecchio Padrù terriero al quale i contadini dovevano sempre e comunque inchinarsi per evitare gli effetti della sua collera.
Il testo, come detto, si muove quasi sempre entro i registri della comicità grottesca fatta eccezione per il monologo finale della Passiù dove il dramma e la tragedia della morte del Cristo prendono il sopravvento aprendo lo spettacolo a riflessioni più profonde.
Achille Platto nasce a Castrezzato nel 1948. La sua prima produzione artistica riguarda il teatro. Nel periodo che va dal 1970 al 1980 scrive per le Compagnie teatrali “Il Teatro Due” e “Il Teatro del Maglio” i testi Va ricurdìff le sere che daquàem, Liunfant, La nigola zalda e I signori sono in casa.

Parallela a quella teatrale, Platto sviluppa anche una sua produzione poetica. Il carattere della sua poetica è essenzialmente epico-lirico e il suo primo “grande affresco” in dialetto bresciano ha per titolo Bibbiù (Bibbia in dialetto), una re-invenzione in dialetto bresciano dei passi più noti dell’Antico e Nuovo Testamento. La prima edizione del Bibbiù è del 1978, su disco, con prefazione di Renzo Bresciani. Nel 1987 esce il volume con traduzione italiana a fronte, prefazione di Pietro Gibellini e tavole pittoriche di Giovanni Repossi. Seguiranno due riedizioni sempre a cura dell’editrice GAM. L’opera supera rapidamente i confini provinciali e regionali ottenendo numerose recensioni su quotidiani e riviste specializzate fra cui Diverse Lingue Ed. Campanotto-Udine 1988 e Annali dell’Università di Palermo- Lettere e Filosofia- a cura di Pietro Mazzamuto. Il Centro Teatrale Bresciano (CTB) mette in scena per tre stagioni estive (1996-1997-1999) una riduzione teatrale del Bibbiù, con regia di Paolo Bessegato e scene di Giacomo Andrico riscuotendo un notevole successo di pubblico e critica. L’opera è pure messa in scena, come monologo, dallo stesso autore e da diversi altri attori della provincia di Brescia. Altra produzione poetica di Achille Platto è Aqua trobia (Acqua torbida), poemetto sempre in dialetto bresciano scritto in versi endecasillabi. Sempre per i tipi della GAM Aqua Trobia esce nel dicembre 1998 con prefazione di Pietro Gibellini e tavole pittoriche di Giovanni Repossi. Anche da inedito, questo poemetto, s’impone all’attenzione della critica. Il critico letterario di "Panorama" e del "Corriere della Sera" Franco Brevini inserisce stralci di quest’opera nell’antologia Le parole perdute, Einaudi 1990. La rivista letteraria L’Almanacco di Bellinzona a cura di Renato Martinoni pubblica nel ’93 altri stralci da Aqua Trobia includendoli fra le migliori espressioni poetiche di quell’anno. Nel 1994 la televisione della Svizzera Italiana cura un servizio sulla poesia dialettale italiana presentando Platto, col suo poemetto inedito, come una fra le più promettenti voci poetiche viventi (La filigrana del dialetto, 1994). Dopo l’edizione in volume del ’98, Aqua Trobia è inserita nella nuova Antologia sulla poetica dialettale italiana dell’ultimo millennio La poesia in dialetto, Mondadori 1999 a cura di Franco Brevini.  Per la stagione teatrale 2001-2002 il Centro Teatrale Bresciano (CTB) mette in scena una riduzione teatrale di Aqua Trobia con la regia di Paolo Bessegato e scene di Lidia Petroni.Attori Sergio Mascherpa e Bruna Gozio.

Nel 2006 ad Achille Platto viene assegnato il Premio alla Carriera ss. Fautino e Giovita da parte della Fondazione Civiltà Bresciana e nel 2007 il Comune di Brescia gli conferisce il premio Vittoria Alata. Nell’ottobre 2010 Sergio Mascherpa ripropone il testo”Aqua trobia” in monologo con la regia di Fabio Maccarinelli e scene di Andrea Anselmini.

Achille Platto viene inserito nell’Antologia Il pensiero dominante, Garzanti 2001 a cura di Franco Loi e Davide Rondoni. Durante il 2009 è invitato  alla manifestazione organizzata dal comune di Milano e dalla Regione Lombardia ”Volgar Eloquio”  durante la quale pre- senta al pubblico milanese ,presso il Teatro Dal Verme,lo storico “Bibbiù” ,nel mese di marzo. Ad ottobre legge, al Circolo Filologico Milanese,per la prima volta la sua nuova produzione poetico-teatrale “Sacra Familia”.
Quest’ultima opera viene nel 2011 acquisita dal Centro Teatrale Bresciano che la mette in scena affidandone la regia a Paolo Bessegato che sarà altresì uno degli attori del cast completato da Sergio Mascherpa ed Esther Elisha.
Nel Giugno dello stesso anno lo spettacolo “Sacra Familia” debutta al Teatro Carignano di Torino nell’ambito del “Festival delle Colline” organizzato dal Teatro Stabile di quella città. Dal 21 Novembre al 18 Dicembre 2011 è in cartellone al Santa Chiara di Brescia nell’ambito della stagione teatrale 2011-2012 del C.T.B.

Di quest’ultima opera sono già apparse note critiche a cura del professor Franco Brevini, della giornalista del Giornale di Brescia Paola Carmignani e del giornalista della Stampa di Torino Osvaldo Guerrieri. La Rivista Letteraria “Letteratura e Dialetti” ,Fabrizio Serra editore, ha pubblicato ,nel 2011, un  saggio critico su “Aqua Trobia” a cura della professoressa Elena Maiolini.

MANERBA DEL GARDA 14 dicembre – ORE 21.00
Teatro Parrocchiale (P.zza A. Moro)
Ingresso Libero e Gratuito.

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