“Ho pilotato l’aereo disperso due settimane fa, era in condizioni perfette. Non credo alla tesi del fulmine”. Con queste parole Gianfranco Barone, 49enne figlio di italiani e pilota di una delle compagnie che fa la spola tra Caracas e Los Roques, si rivolge ai cronisti che gli chiedono spiegazioni circa la scomparsa del velivolo sul quale viaggiavano Vittorio Missoni, la compagna, e la coppia di bresciani Guido Foresti e Elda Scalvenzi. Barone quindi non sembra credere alla tesi del fulmine e nemmeno a quella del temporale “ Non credo al fulmine, sarebbe troppo strano. Un fulmine ti brucia la radio, non ti spegne i due motori”, inoltre “il velivolo era in condizioni perfette e poi velivoli come quello scomparso volano anche con un solo motore in funzionamento”. Se si considera inoltre che del velivolo non c’è ancora alcuna traccia a distanza di cinque giorni dalla scomparsa e che non è stato recuperato nessun pezzo in mare, Barone ha osserva: “quel che è successo è un mistero, perché non bisogna dimenticare la tragedia di cinque anni fa – quella in cui, sempre a Los Roques, sono scomparsi otto italiani, mai più ritrovati – Anche quel giorno era un venerdì 4 gennaio”.