Presidio nel cortile della Prefettura: la protesta dei lavoratori dell’Aeroporto di Montichiari

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Si è svolto stamattina il presidio dell’Unione Sindacale di Base convocato nel cortile della Prefettura di Brescia per porre all’attenzione dell’opinione pubblica "la grave e perdurante situazione di incertezza per il futuro dell’Aeroporto di Montichiari e per il destino dei circa 150 lavoratori e lavoratrici coinvolti", anche con riguardo al rinnovo della concessione ministeriale per la gestione dello scalo. In tale incontro L’Unione ha esposto le sue ragioni, chiedendo alla Prefettura di trasmettere al Ministero, e a chi sta decidendo il futuro dell’Aeroporto, la necessità di avere risposte chiare in tempi brevi, anche per tutelare un patrimonio pubblico che deve servire interessi generali e collettivi.

 

DI SEGUITO IL TESTO INTEGRALE DELLA NOTA STAMPA

Al posto di buone e liete notizie, durante le feste natalizie i lavoratori e le lavoratrici dell’Aeroporto “G. D’Annunzio” di Montichiari hanno appreso dai giornali che il loro aeroporto è di fatto senza un gestore e che anzi potrebbe essere commissariato o addirittura chiuso. L’Unione Sindacale di Base, a novembre, aveva scritto con il proprio delegato RSU al Ministro Corrado Passera, denunciando un’intollerabile situazione di incertezza per il  futuro dei lavoratori (circa 150 tra dipendenti D’Annunzio, Catullo, cooperativa e esercizi commerciali…) legata al mancato rinnovo della concessione alla “Catullo S.p.A.”, e chiedendo che si decidesse una buona volta che fare della struttura bresciana. Il Ministro non ha mai risposto, evidentemente era troppo occupato tra crisi di Governo e trattative elettorali, e magari a decidere se “scenderà in campo”.  Vogliamo ribadire ancora al Ministro che 12 anni secondo noi sono più che sufficienti per prendere una decisione sul “D’Annunzio”. Siamo consapevoli, e lo abbiamo detto più volte, che chi ha gestito l’aeroporto tutto ha fatto tranne che pensare a un suo sviluppo. Non spetta a noi decidere se ha ragione il Presidente Arena quando dice che la Catullo S.p.A., dopo averlo gestito 12 anni e averci investito 70 milioni di euro, ha diritto ad avere la concessione (anche se in cassa i soldi non ci sono più…), oppure se hanno ragione gli imprenditori bresciani della AbeM che vogliono una gara europea. Tanti dicono che il nostro aeroporto ha delle potenzialità di sviluppo e una posizione strategica, altri dicono che finora è stato solo un costo e non potrà che essere così in futuro. Ma il problema è che fino a quando non c’è un soggetto che davvero ha l’intenzione  di provare a rilanciarlo non possiamo sapere se siamo un costo o una risorsa.  Per cercare di far sentire la voce dei lavoratori al Ministro, e a tutti coloro che in questi giorni decideranno sulla loro sorte, abbiamo indetto per oggi un presidio presso la Prefettura di Brescia e chiederemo di essere ricevuti dal Prefetto: vorremmo portasse la nostra voce a chi di dovere, perché ci saranno anche in ballo gli interessi di imprenditori ed enti pubblici, ma sono soprattutto la vita e il reddito di più di 150 famiglie ad essere legati alle decisioni che qualcuno sta prendendo sulle loro teste.

Brescia, 10 gennaio 2013

 

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