Un’operazione di livello nazionale, durata sette anni, per bloccare una cosca del capoluogo calabrese ed i traffici ad essa collegati. I carabinieri del comando provinciale di Vibo Valentia, in collaborazione con i militari dell’arma di Milano, Roma e Bologna, hanno concluso tra la Calabria, la Lombardia, il Lazio e l’Emilia Romagna, un’operazione che ha interessato anche la nostra provincia. 20 le ordinanze di custodia cautelare in carcere (in maggioranza a carico di imprenditori) emesse dal gip di Catanzaro su richiesta della direzione distrettuale antimafia del capoluogo calabrese, e i sigilli posti a numerose attività tra cui un’impresa edile di Castrezzato condotta da un italiano che dava lavoro a diversi immigrati rumeni.
Complessivamente sono 19 le aziende finite nel mirino degli investigatori, con conseguente sequestro di 45 immobili (terreni, fabbricati, appartamenti e pertinenze), tra cui 2 bar in pieno centro a Roma. La cosca al centro di tutto è la Tripodi di Vibo Valentia, frazione Marina, subordinata al clan Mancuso di Limbadi, di cui costituisce l’ala economico-imprenditoriale. Tra le aziende in vario modo collegate al clan anche una di Brescia specializzata in lavori di cablatura che sarebbe stata indagata per un giro di false fatturazioni.
(a.c.)