Crisi delle costruzioni, Beccalossi: via al “cantiere dei caschi gialli”

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“Stop alla politica degli annunci. Servono atti concreti, come il primo provvedimento che la nuova giunta Maroni ha posto in essere in Lombardia con l’approvazione della legge sui Pgt. Un atto che innanzitutto garantisce una gestione equilibrata e sostenibile del territorio, dando la possibilità ai Comuni ‘ritardatari’ di mettersi in regola, e – cosa non indifferente in questo periodo – sblocca 3.000 cantieri, per un valore di circa mezzo miliardo di euro,  dando fiato al settore delle costruzioni”. Parte da questa considerazione Viviana Beccalossi, assessore regionale di Fratelli d’Italia con delega all’Urbanistica e Territorio, per annunciare la sua presenza, lunedì mattina, nella piazza della Borsa, alla “Giornata della Collera – Le vessazioni” organizzata dalle associazioni del mondo delle costruzioni. “L’Osservatorio regionale indica, in questo settore, rispetto a cinque anni fa, una riduzione degli investimenti del 24,3%. I dati Istat – prosegue Viviana Beccalossi – dicono che in Lombardia nel 2012 il comparto dava lavoro a 323mila persone, con una perdita occupazionale, rispetto al 2008, di 47.300 posti. Con il presidente Maroni e gli altri assessori abbiamo deciso di dar vita  al ‘Cantiere dei caschi gialli’, un tavolo di confronto per programmare la politica dell’edilizia insieme a tutti gli addetti del settore”. Un’iniziativa che, ragionando sempre in termini di contrasto alla crisi economica, fa seguito – come ricorda l’assessore Beccalossi – “al miliardo e mezzo di euro che Regione Lombardia ha già messo a disposizione delle imprese, all’avvio di un nuovo modello di Welfare che garantisce 500 milioni a favore delle famiglie lombarde e a fondi per 200 milioni destinati agli Enti locali  per poter pagare i fornitori e finanziare nuovi investimenti, superando i limiti del Patto di stabilità”. Lunedì a Milano le associazioni scenderanno in piazza contro le ‘vessazioni’ che colpiscono il settore, a loro l’assessore Beccalossi ricorda: “Stiamo muovendoci anche in questa direzione: da una parte bisogna rispettare e difendere il suolo, dall’altra alleggerire la burocrazia e aggiornare le leggi alle nuove esigenze. Una norma che andava benissimo dieci anni fa, non è detto che sia attuale ancor oggi”

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