Divieto di fumo dentro e fuori scuola: gli studenti bresciani lo rispettano, ma scappa ancora qualche boccata

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Il nuovo divieto di fumare, anche negli spazi aperti di pertinenza delle scuole, è in vigore da ormai dieci giorni, ma a Brescia c’è ancora qualche studente che, in barba a possibili multe dai 27,5 ai 275 euro, la sigaretta la accende ancora. Dove non dovrebbe. Il divieto infatti riguarda tutti gli spazi aperti di pertinenza della scuola. Meno chiaro chi farà rispettare il nuovo divieto che dovrebbero essere Polizia di Stato, carabinieri, vigili o dirigenti della Pubblica Amministrazione.

Nelle scuole bresciane sono già arrivati però i responsabili anti fumo, i quali se non fanno rispettare il divieto incorrono a loro volta in sanzioni. A Brescia ancora nessuno ha preso la multa, l’unico caso riguarda per ora la studentessa di un liceo di Firenze, ma ciò non significa che i ragazzi non fumino. Magari non proprio liberamente come un paio di settimane fa, ma all’Itis Castelli, così come al Lunardi o al Pastori in cortile la puzza di sigaretta si sente ancora.

Una cosa è certa, però. Mai come nel nostro paese le leggi che negli anni hanno progressivamente vietato di fumare nei cinema, nei ristoranti, nel locali pubblici e ora anche nei cortili delle scuole, sono state interiorizzate e rispettate dai cittadini. Con poche e rare eccezioni.

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