L’autopsia sul corpo carbonizzato della 71enne albanese, morta sul terrazzino della sua casa di via Industriale a Orzinuovi, non basta al pm Ambrogio Cassiani per affermare con certezza che si tratti di suicidio. Il procuratore del Tribunale di Brescia aspetta altri referti per stabilire senza ombra di dubbio che Nurjie Prezjie si è tolta la vita volontariamente. Ora i Ris di Parma, ingaggiati dal procuratore, sono stati chiamati ad analizzare il tappo del contenitore (una bottiglia di plastica) dove era contenuto il liquido infiammabile che ha provocato la morte della donna, e l’accendigas con il quale avrebbe fatto partire le fiamme.
Gli inquirenti stanno ragionando in negativo, vale a dire, se non troveranno tracce della vittima sulla bottiglia ma bensì quelle della nuora, inizialmente indagata per istigazione al suicidio, i sospetti su quest’ultima diventeranno sempre più pesanti. L’assenza di tracce di Nurjie Prezjie porterebbe ad escludere il suicidio volontario e renderebbe sempre più vera l’ipotesi di istigazione al suicidio da parte della nuora.