La minacciava di morte in continuazione, e una decina di giorni fa ci stava persno riuscendo. Con l’accusa di atti persecutori è finito in carcere un uomo di 57 anni di Salò.
A sporgere denuncia la ex convivente con cui l’uomo aveva avuto una relazione di tre anni, finita per volontà della donna circa un anno fa. Lui però non accettava la fine del rapporto e ha iniziato immediatamente a minacciare e tempestare di telefonate e messaggi la donna arrivando persino a presentarsi al lavoro da lei, afferrarla al collo e minacciare di ucciderla. In quel caso è stato il titolare dell’azienda ad intervenire per mettere fine alla violenza. Successivamente la donna ha sporto denuncia.
Il 19 dicembre l’ultima sceneggiata. L’uomo è salito sulla galleria sulla strada per Vobarno minacciando di gettarsi sulle auto in corsa e chiedendo ai carabinieri intervenuti sul posto di chiamare anche la ex convivente cosi che potesse assistere al suo suicidio. I militari sono riusciti a calmarlo e a farlo desistere dal folle gesto. Il 24 dicembre però, il tribunale di Brescia ha accolto le richieste formulate dai militari di Salo’, ritenendo corretta la qualificazione delle complessive condotte dell’uomo quali atti persecutori ex art. 612 c. 2 del codice di procedura penale e ha emesso l’ordinanza di carcerazione.