Il caso destò parecchio scalpore, vivo più che mai a distanza di oltre quattro mesi, e destinato a crescere in vista del processo, che partirà il prossimo 3 marzo. Stiamo parlando del tentato rapimento avvenuto sabato 6 settembre presso le giostre che erano allestite durante la "Festa del mais quarantino" a Roccafranca (leggi la notizia).
Nell’occhio del ciclone finirono due donne marocchine, tra loro cugine, una delle quali è stata completamente scagionata e l’altra, domiciliata in provincia di Vicenza, accusata di tentata rapina ai danni di una bambina di Coccaglio. La presunta colpevole nei mesi scorsi è stata sottoposta a perizia psichiatrica (leggi la notizia) ed è risultata in grado di intendere e di volere, da qui la decisione di portarla in tribunale. Attualmente ha l’obbligo di dimora, dopo essere stata sottoposta alla misura cautelare degli arresti domiciliari e dopo un periodo di detenzione a Verziano.
La cugina scagionata ha sempre difeso l’accusata, dicendo che si è trattato di un clamoroso e ingiustificato equivoco visto che la bimba è stata semplicemente "spostata" dalla marocchina che se l’era trovata davanti e pensava si fosse allontanata dai genitori. Sarà il giudice a stabilire se si tratta effettivamente di equivoco, o di tentato rapimento.
(red.)
alla faccia di tutti quelli che dicevano si trattava solo di razzismo nei condronti della marocchina…