Per ora resta in carcere, ma sono addirittura tre gli elementi che nelle ultime ore hanno giocato a suo favore. Stiamo parlando di Alessandro Musini, l’unico accusato per l’uccisione di Anna Mura, 54enne di Castenedolo dalla quale l’uomo stava per separarsi.
Anna è stata trovata nella sua abitazione, priva di vita in un lago di sangue, lo scorso 16 marzo. Un paio di giorni dopo venne fermato in città, a Brescia Due, il marito Alessandro, in fuga e fin da subito il sospettato numero uno, che venne spedito in carcere nel quale si trva tutt’ora, e dal quale continua a dirsi innocente. Come detto però ci sono importanti novità sul caso.
Innanzitutto i capelli trovati sotto le unghie della donna sarebbero i suoi, non quelli del marito. Poi le macchie sugli abiti di Musini sarebbero compatibili col racconto che lo stesso ha fornito del ritrovamento del corpo della moglie, piccole macchie su una manica e sul polso del giubbino prodottesi quando l’uomo ha girato il corpo senza vita di Anna. Infine, il terzo elemento a suo favore, ma che ovviamente non basta a scagionarlo, i tabulati dell’utilizzo di energia elettrica nell’abitazione confermerebbero il racconto dell’uomo, che ha sempre detto di avere guardato la tv la mattina dell’assassinio, fino alle 9:30 quando è uscito di casa per poi tornare più tardi, alle 11:30, e trovare la moglie morta.
(red.)