Quasi 4 reati ogni ora, e un giro d’affari di 22 miliardi di euro all’anno: è un giro di affari che sembra proprio non fermarsi, certificato dall’aumento di ben 7 miliardi rispetto al 2013. Stiamo parlando dei reati ambientali, oggetto del rapporto "Ecomafia 2015", presentato ieri da Legambiente.
In Italia risultano quasi 30mila i reati accertati, per una media di 80 al giorno tra gestione illecita dei rifiuti e cementificazione selvaggia. Se però a livello nazionale la crescita dei reati è ormai costante, a Brescia gli stessi nel 2014 sono stati meno che nell’anno precedente. In totale le illegalità nel ciclo dei rifiuti registrate a Brescia sono state 34 (40° posto a livello nazionale), quelle invece legate al "ciclo del cemento" 67 (23° posto in Italia).
A livello nazionale le infrazioni sui rifiuti sono cresciute del 26%, fermandosi a 7.244; le persone denunciate sono aumentate del 38,5%, raggiungendo la cifra di 9.652. Per quanto riguarda le maglie nere, la Puglia è la regione leader indiscussa della classifica con 4.499 reati, il 15,4% di quanto accertato su tutto il territorio nazionale, al secondo posto la Sicilia, con 3.797 ecoreati, il 13% sul totale nazionale, segue la Campania con 3.725 reati accertati, in calo del 20% rispetto all’anno precedente, e poi la Calabria al quarto posto con 2.715 reati. Qui il report completo dei dati.
(red.)