Secondo la difesa non ci fu nessun raggiro all’inizio perché furono le zie a decidere di fare una donazione, ma quello che successe dopo, le due donne morte l’una di stenti e l’altra per incuria, hanno portato sul banco degli imputati S. B., 76 anni di Vestone, la moglie B.B., 72 anni di Bagolino e G. S, di 42 anni.
I fatti risalgono a qualche anno fa: le donne furono lasciate all’abbandono dal nipote, secondo l’accusa. La prima, scrive il Corsera, morì di stenti a 89 anni, mentre la seconda fu trovata in condizioni di grave incuria. Il sostituto procuratore Ambrogio Cassiani contesta reati pesanti all’uomo: circonvenzione di incapace e abbandono aggravata dai motivi abbietti, dalla crudeltà, dall’avanzata età delle vittime e dalla morte di una delle due zie.
L’uomo avrebbe abusato della sua qualità di amministratore di sostegno: alla zia Tullia, cieca, e alla zia Lidia, avrebbe fatto sottoscrivere distinte bancarie di prelevamento per circa 300 mila euro ciascuna. I soldi sarebbero poi stati messi a disposizione della moglie e del genero. La Finanza, nonostante alcune operazioni bancarie di occultamento, avrebbe ricostruito i fatti. A far partire le accuse altri nipoti che si sono costituiti parte civile, mentre altri hanno chiesto un risarcimento per vie civili.
schifosi
ma che bella gente che c’è in giro… poi persone anche di una certa età… riserverei loro la stessa sorte nell’invecchiamento
Dalla notte dei tempi, per i soldi la gente fa questo ed altro….
I nostri anziani sempre più soli ed abbandonati. Manca anche il tessuto sociale che una volta garantiva un certo controllo.
fino a che gente del genere non paga duramente (galera) e restituzione del maltolto, alcune fecce della società .non cambieranno mai. vergognosi, schifosi….. ciò che fai oggi agli altri potesti un domani subirlo tu…
non è possibile essere così ignobili……che cuore!!!!!!!!.