Il cuore del 65enne Fulvio Ferremi si è fermato lunedì 9 novembre dopo una settimana di ricovero alla Poliambulanza di Brescia, dove era arrivato lamentando dolori al petto.
L’uomo due giorni prima aveva avuto una discussione con i vicini di casa, sui monti sopra Preseglie, probabilmente a causa di vecchi dissapori circa i confini territoriali delle rispettive proprietà. Qualche parola di troppo e diversi spintoni dopo però il 65enne ha preferito andare al Pronto soccorso di Gavardo per farsi visitare. Lì però non l’hanno trattenuto, giudicandolo sano.
Il giorno successivo Ferremi si è rivolto al suo medico di famiglia lamentando ancora forti dolori. Questo gli ha consigliato di rivolgersi all’ospedale e lui così ha fatto. All’arrivo in Poliambulanza i medici lo hanno ricoverato, ma non sono riusciti ad evitare che lunedì il suo cuore si fermasse provocandogli la morte.
Ora la magistratura sta indagando per capire se esistano delle correlazioni tra le botte subite dai vicini e il decesso, ma anche sulle motivazioni che hanno spinto i medici di Gavardo a dimetterlo. Solo l’esame autoptico potrà stabilire cosa è successo.