Spettacolo ed emozioni alla piscina di Mompiano: nella decima di campionato, l’An Brescia piega un avversario coriaceo, e di qualità, come lo Sport Management, imponendosi per 9 a 7 (2-2, 2-1, 2-2, 3-2, i parziali). Partita dura doveva essere e partita dura è stata: arrivato a Brescia con grande spirito battagliero, il team veronese ha dato filo da torcere all’An, mettendo in mostra una notevole intraprendenza di gruppo e facendo anche leva su pregevoli giocate individuali (come i due gol di Petkovic). Tutto, però, è stato vanificato dalla capacità del sette bresciano di mantenere i nervi saldi nei momenti chiave del match: molto efficaci, ancora una volta, nel reparto arretrato, i ragazzi di Sandro Bovo, in attacco, non hanno trovato l’incisività delle ultime uscite e, anche per questo motivo, gli ospiti sono riusciti a tenere aperto l’incontro fino alla metà dell’ultimo tempo (a 4 minuti e 36 secondi dalla fine, il punteggio era 7 pari). Nonostante il deficit offensivo, l’An non si è scomposta più di tanto, ed ha continuato a macinare gioco arrivando a centrare il bersaglio grosso, per altro, favorita anche da alcune situazioni in cui la sorte è stata benevola. In ogni caso, il risultato dei biancazzurri è senz’altro di rilievo, sia considerando il valore dello Sport Management (non a caso, la terza forza del campionato), sia valutando tre fattori altamente condizionanti: il recupero all’ultimo minuto di Luca Damonte (la cui presenza è stata messa in dubbio per un problema muscolare al collo), il fatto che Sava Ranđelovic, a metà del secondo tempo, era già gravato di due falli gravi, e poi l’assenza dell’infortunato Nicholas Presciutti.
«Contro una squadra molto ben preparata – dichiara il tecnico dell’An, Bovo -, ci siamo espressi con una buona organizzazione difensiva, mentre in attacco abbiamo stentato troppo, senza mai riuscire a fare quanto ci eravamo proposti: sotto questo aspetto, sono molto arrabbiato di quello che abbiamo combinato in avanti. Potevamo, e dovevamo, fare meglio, ci hanno fischiato tanti controfalli in fase di costruzione di gioco, e su questo dovremo riflettere. È vero che, vista la formula del torneo, il valore di un match come quello di stasera, è relativo, però è sempre meglio vincere, per cui va bene così, anche se nel finale, in alcuni episodi, siamo stati fortunati. Comunque, meglio giocar male e vincere, piuttosto che giocare bene e perdere».