Legambiente: fermiamo il collegamento Brebemi-A4

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Bloccare subito il progetto di collegamento tra la A35 Brebemi e l’autostrada A4. Così ha chiesto Legambiente depositando, lo scorso 24 dicembre, il ricorso al Tar di Milano per chiedere l’annullamento della delibera con cui il Cipe ha approvato il progetto di collegamento tra le due autostrade.

Per Legambiente infatti, il collegamento Brebemi-A4, non rappresenta una variante del progetto originale ma una nuova opera che introduce una modifica sostanziale nel tracciato della A35, così come approvato nel 2009. Si tratta di 6 km di interconnessione che corrispondono al 10% del tracciato complessivo con nuovo consumo di suolo di circa 60 ettari. Il nuovo tratto autostradale coinvolge cinque comuni bresciani: Travagliato, Castegnato, Cazzago S.Martino, Ospitaletto e Roncadelle.

“Siamo stanchi di vedere il territorio devastato da opere che servono solo a tamponare gli errori progettuali e le previsioni di traffico sbagliate – dichiara Barbara Meggetto presidente Legambiente Lombardia -. Quello che si vuole realizzare non è una variante che completa quanto già programmato ma una nuova arteria che avrebbe dovuto essere sottoposta a VIA nonchè a una gara pubblica per assegnare la concessione. Oltre all’ennesimo consumo di suolo, l’approvazione del nuovo collegamento andava preceduto da una valutazione costi-benefici che ne dimostrasse l’utilità. Invece siamo alle solite: il costo di quasi 50 milioni di euro ricadrà, ancora una volta, sullo Stato”.

La realizzazione prevede infatti di trasformare una strada provinciale con 2 corsie di marcia, e aperta a tutti i veicoli – anche biciclette e ciclomotori -, in un’autostrada di categoria A con larghezza minima di 26,5 m, con doppia carreggiata, due corsie per senso di marcia e due d’emergenza. Sono previsti inoltre un casello con 11 piste per il pedaggio (4 in entrata e 7 in uscita), più due corsie riservate ai trasporti eccezionali.

In sostanza, a conti fatti, si tratta utilizzare anche terreni agricoli per essere coperti d’asfalto, nell’insensato tentativo di aumentare i flussi di traffico di un’autostrada rivelatasi finora inutile, se si rapporta l’enorme investimento infrastrutturale al livello di utilizzo dell’opera. "Crediamo che non possa mai più essere tollerata la distruzione di suolo per assecondare interessi finanziari quali quelli che hanno sorretto fino ad oggi l’operazione Brebemi: la ragione per cui ricorriamo al TAR è la stessa per cui, a livello europeo, sosteniamo la petizione ‘salvailsuolo’, con cui chiediamo una difesa del bene comune oggi maggiormente minacciato da cemento e asfalto" chiosa Meggetto

"Abbiamo il fondato sospetto – aggiunge Dario Balotta, responsabile trasporti del cigno verde – che questa nuova opera serva a tamponare l’emorragia finanziaria della Società Brebemi oltre a tentare di incrementare il traffico veicolare ai danni dell’A4. A quasi due anni dalla sua apertura, Brebemi è ancora semivuota: con il nuovo collegamento, oltre al danno derivato da nuovi costi pubblici e dal territorio trasformato in gruviera, anche la beffa. C’è il forte rischio che lo Stato debba sobbarcarsi anche i costi dei veicoli sottratti dalla A4 alla A35 oltre a quelli già messi nel conto considerato che l’opera è già costata il triplo di quanto preventivato e ha beneficiato, un anno fa, di un contributo pubblico extra pari a 320 milioni per evitarne il fallimento”.

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