Brescia cresce… e pare crescere anche nei campi nei quali i pessimisti di qualche anno fa, schernendo le prospettive e le proposte di Bresciacittagrande, consideravano improponibili molti interventi strategici. “Un polo fieristico?! – dicevano- Le fiere non si usano più. Brescia poi è ormai fuori gioco. Milano ci ha del tutto fagocitato”.
Giornalisti ed economisti più o meno condividevano questo disfattismo, senza peraltro provare a proporre una possibile via di soluzione, di rilancio di una attività, quella fieristica espositiva, che in un’area industriale e artigianale come la nostra non può mancare Bresciacittagrande proponeva un piano lombardorientale con Brescia capofila, nel quale l’unione pluriprovinciale di competenze e risorse potesse sostenere un polo di grande rilevanza. Venne derisa ed accusata di utopia.
Oggi con piacere leggo: “Nasce il polo fieristico della Lombardia orientale per far concorrenza a Milano”. Nessuno può nascondere che questo rilancio è un obiettivo difficile e complesso, ma ha le carte in regola per divenire una realtà straordinaria, se la si appoggia con coraggio e convinzione.
Per ulteriormente rinfrancare questa idea di un’area compatta, sinergica e di ottimo calibro che è la Lombardia Orientale, leggo nella pagina seguente che “Medicina si allargherà a Mantova e Cremona e che Brescia e la sua struttura sanitaria diviene sempre più centrale, compresa Chirurgia pediatrica che diventa riferimento lombardo, con sede in Brescia”.
Ritengo che molti obiettivi di ampio respiro – che spesso ci si frena a proporre perché la sola Brescia difficilmente potrebbe supportare e finanziare – potrebbero molto più facilmente trovare realizzazione in un ambito come quello lombardorientale, dove già commercianti, artigiani, agricoltori, musicisti, lavorano nelle loro associazioni lombardorientali in piena sinergia. Un solo esempio: un grande campus universitario dove studenti di Brescia, Mantova e Cremona si sentano “a casa loro” e ospitino studenti di tutto il mondo.
La politica non si faccia scappare questa unica formidabile occasione e si preoccupi di dare struttura e autonomia alla nascente Lombardia Orientale.
IL PROBLEMA E’ IL RAPPORTO CON ROMA: SOLO COSì BRESCIA RIMANE RICCA
Nel frattempo l’ideatore della Padania Libera, in arte il senatore Umberto Bossi, è stato condannato per truffa ai danni dello Stato, quello di “roma ladrona” per intenderci. Ci fosse stata la Padania Libera non veniva nemmeno processato e magari si faceva nominare prima Zar della Padania. Per fortuna che oggi c’è Salvini a guidare i padani liberi, il quale ha rispolverato pure il tricolore che il buon Bossi usava invece per finalità igieniche personali…
Leggo spesso e commento poco, ma stavolta condivido il Belli-pensiero. Brescia deve trovare il modo di sprovincializzarsi e l’alleanza antimilanese può essere la soluzione.
Con piacere leggo, due giorni dopo questo mio intervento,
che sul Corriere Bs Tino Bino riprende gli stessi miei concetti, li amplifica, e nella stessa colonna dello stesso giornale, nel quale due anni fa si derideva il risveglio del polo fieristico lombardorientale, oggi lo si rilancia.
“la fiera dell’est e il riequilibrio ” titola il Corriere !: un grande auspicio, una conferma di Bresciacittagrande
Qualche soddisfazione me la voglio togliere : ciò che due anni fa scrivevo in ‘Convivio Bresciano’ nel capitolo ‘Brescia che vorrei ‘ e nel seguito sul tema della Lombardia orientale, sul Comparto Milano, sul Parco dello Sport, sulle piste ciclabili, sulle periferie, sul l’illuminazione pubblica, su Campo Marte, ec…viene oggi riletto o riproposto anche da coloro che erano assolutamente contrari o da coloro che sembravano snobbare ogni prospettiva.
Condivido
TTROPPE PAROLE. CI VUOLE L’INDIPENDENZA DEL NORD E ANDIAMO CON LA SVIZZERA
Belli la dice giusta, ma come sempre troppo in anticipo………………….
Sandro
Meglio prima che dopo.
Puntare a Brescia 2030 potrebbe essere, per molti interventi e molte realizzazioni, una buona prospettiva, ma….bisogna pedalare fin da oggi