“Inutile piangere sul latte versato oggi lautostrada Valtrompia (un lotto in galleria di pochi km) non serve proprio più. Le delocalizzazioni dalla Valtrompia sono già avvenute e non per colpa dellassenza di 4,2 km di autostrada”. Con queste parole Dario Balotta di Legambiente replica al presidente degli industriali bresciani Giuseppe Pasini.
“Non è credibile – incalza l’esponente ambientalista – che la competitività dellacciaio dipenda da 5 minuti in più o in meno nei tempi di consegna del prodotto finito o nel ricevere il rottame in fonderia. La competitività delle acciaierie oggi dipende dalla loro capacità di stare nellambiente che le circonda senza inquinarlo e dalle tecnologie usate nel processo produttivo e quindi nella qualità del prodotto. Non è vero, inoltre, che ci sono i soldi i 258 milioni disponibili non bastano più perché cè una revisione prezzi di almeno 50 milioni (il contenzioso tra il costruttore e lAnas) a cui vanno aggiunti i costi della richiesta di modifica del tracciato dei comuni ( ed un altro sicuro allungamento dei tempi). Pasini deve farsene una ragione la Valtrompia è finita su un binario morto e ci rimarrà. Oltre 300 milioni di euro per 4/5 km di autostrada per fronteggiare la domanda di 40 mila veicoli giornalieri (traffico di una provinciale), che già hanno una strada su cui transitare, sono davvero troppi”.
“Sarebbe interessante”, conclude Balotta, “vedere ciò che farebbe con questi numeri ed un debito da contrarre di almeno 50 milioni il presidente di AIB a parti invertite e se anziché dar vita ad uno spericolato progetto di 30 anni fa non riterrebbe prioritario usare i 258 milioni disponibili per tenere in efficienza e in sicurezza i duemila km di strade della ex provincia con i suoi 450 ponti e oltre 40 km di gallerie in precarie condizioni”.