Palazzolo, il parco passa da El Alamein a Levi: Lega all’attacco

Il Carroccio parla di una scelta puramente ideologica, criticando l'amministrazione comunale per la decisione e la Prefettura per il via libera

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Il cimitero di El Alamein
Il cimitero di El Alamein

“La scelta di cambiare il nome al parco comunale, togliendo l’intitolazione ai caduti di El Alamein in favore di Primo Levi, appare come ideologica e strumentale, sia da parte del proponente, l’amministrazione comunale, che dal lato della Prefettura, che non dovrebbe prestarsi ai pruriti iconoclasti del Pd.” Così il vice capogruppo della Lega Nord al Pirellone Fabio Rolfi e il segretario cittadino di Palazzolo Alessandro Neè.

“Ovviamente – proseguono gli esponenti bresciani del Carroccio – il problema non è certo l’intitolazione a un personaggio di rilievo come Primo Levi, che poteva però essere legittimamente fatta per un nuovo parco o una via, quanto la rimozione dei caduti di El Alamein. A prescindere dalle consuete beghe sul ventennio, qua si parla di un danno alla memoria dei caduti italiani in quella sanguinosa battaglia, dove i ragazzi di allora sono morti, dimostrando valore in condizione di inferiorità numerica e male equipaggiati. A questo proposito non va scordato che anche un palazzolese ha perso la vita durante quel frangente; il ricordo delle generazioni passate e del sacrificio di conterranei e connazionali non può essere cancellato per ragioni politiche.
Non ci stupisce che l’input sia arrivato da parte del Pd, quello che lascia quantomeno perplessi invece è che la Prefettura, che dovrebbe rappresentare un ente terzo, si presti a questo genere di operazioni, anziché tutelare la memoria, il sacrificio e la storia delle forze armate. Purtroppo si vuole continuare a perseguire una visione ideologica di scontro, contrapponendola a una più matura logica di memoria condivisa.
Per queste ragioni la Lega Nord conferma la sua contrarietà e intendiamo promuovere nei prossimi giorni un’iniziativa, aperta a tutta la cittadinanza – concludono Rolfi e Neè – per commemorare i caduti di El Alamein, che a prescindere dai motivi di una guerra certamente sbagliata, meritano rispetto.”

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