Gli esami non sono uguali per tutti. E’ quanto emerge da un’indagine del Corsera di Brescia, che mette a confronto le percentuali di successo all’esame da commercialista in diverse province italiane. I dati (che si riferiscono al 2015, ma non sembrano essere variati di molto) sono quasi sconvolgenti. A Brescia, infatti, a passare l’esame di Stato per l’abilitazione alla professione è soltanto un aspirante su tre (36 per cento). Evidentemente le commissioni della Leonessa sono molto più benevole di quelle di Trento (13 per cento) e di Venezia (18 per cento). Ma molto – molto – più rigide di quelle del Sud Italia.
Alla Parthenope di Napoli, infatti – scrive Vittorio Cerdelli – ha passato l’esame ben l’89 per cento dei candidati, mentre alla Federico II l’88 per cento. Una percentuale identica a quella dell’Università di Campobasso e poco superiore a quella di Palermo (84 per cento). Mentre nella Capitale si è leggermente sotto (77 per cento a Tor Vergata). Ma mediamente la percentuale di promossi aumenta man mano che si scende nello stivale, e – non a caso – non sono infrequenti i casi di pendolari dell’esame. Tra i commercialisti come tra gli avvocati, dove si segnalano anche casi eccellenti con figure – brescianissime – che hanno occupato ruoli politici di primo piano, ma hanno superato l’esame dalle parti di Reggio Calabria.