“Con riferimento alla convulsa fase delle trattative in atto sulle candidature del PD in sede nazionale, pare emergere per Brescia unipotesi che prevederebbe la riduzione a soli due Parlamentari bresciani le effettive possibilità di elezione. Con un deputato, peraltro, pure incerto in quanto subordinato ad una doppia candidatura estranea a Brescia. Con la presenza, inoltre, duna ulteriore candidatura paracadutata al Senato dallesterno. Tutto questo rispetto alle tre o quattro possibilità di elezione che il PD bresciano potrebbe esprimere in base ai propri possibili risultati elettorali. Se confermata, ritengo tale soluzione per nulla condivisibile ed un pesante errore politico che mi auguro vivamente venga evitato”.
E’ quanto dichiara Claudio Bragaglio: componente della Direzione PD di Brescia e Presidente della Direzione lombarda del PD
“Tale ipotesi infatti – aggiunge – sovverte una decisione pressoché unanime della Direzione provinciale, nella quale si è registrato, e non a caso, un amplissimo consenso in quanto rispettosa di un pluralismo interno, della presenza di genere, dellesito delle consultazioni. Tre elementi, nessuno dei quali si ritrova nellipotesi in campo in queste ore per le candidature bresciane. Il cammino proposto dal Segretario Provinciale, e condiviso, è stato quello di una logica unitaria da gruppo dirigente – e non già quello di subire scomposte lotte correntizie – sia per il Parlamento, che per la Regione. In particolare, tenendo anche presente lappuntamento rilevante delle elezioni amministrative del Comune di Brescia”.
“Salvaguardare tale indirizzo unitario e complessivo – incalza Bragaglio – è decisivo per tutte queste ragioni e non può che ritrovarsi anche nella composizione delle candidature. Diversamente temo siano immaginabili gravi ed incontrollabili ricadute, che vanno assolutamente evitate. Oltretutto nellipotesi configurata in sede nazionale emerge anche unulteriore ed inaccettabile penalizzazione di Brescia. Prima lesclusione del PD di Brescia dalla rappresentanza nella Direzione nazionale, poi lassurda delimitazione dei collegi che ha sottratto parte significativa del territorio bresciano aggregandolo a Bergamo, adesso lipotesi di composizione delle candidature. Inaccettabile e penalizzante non tanto o solo come unopinione personale, ma se posso dire esplicitamente – come senso comune particolarmente diffuso e preoccupante per il nostro partito.Per queste ragioni mi auguro vivamente unulteriore riflessione e sollecito in tutta sincerità un ripensamento”.
Un piccolo particolare: il “Bragaglio Furioso” deve ricordarci e ricordarsi che l’attuale legge elettorale è stata pensata, voluta e votata dal suo partito (suicida) con un unico obiettivo, cioè impedire ai pentastellati di andare al governo del Paese. Ci è riuscito con l’aiuto del pregiudicato di Arcore, ma consegnando consciamente decine e decine di seggi in Parlamento al centrodestra e, magari, pure la possibilità a quella coalizione di aggiudicarsi da subito la vittoria alle poltiiche. Conseguenze ? Si vedono proprio a Brescia e provincia con tutti i collegi uninominali alla Camera sono di fatto dati per persi dal PD. Con l’umiliante propettiva di veder rieletti Galperti al Senato e solo Bazoli e la Cominelli alla Camera. Banalmente: chi è causa del suo mal, pianga se stesso. E, aggiungo, ripensi il PD alla follia di non dare per l’ennesima volta la possibilità agli elettori di scegliersi davvero i propri rappresentanti in quelle vergognose due schede che avremo in mano il 4 marzo. Un PD che spalanca le porte ai berluscones secondo una delirante visione machiavellica tipo “meglio città guasta che perduta” mi fa politicamente orrore e dovrebbe farlo pure ad un saggio come Bragaglio.