Si fingevano miliardari russi, agganciavano le vittime sul web e poi le truffavano. Con questa accusa sono finite in manette quattro persone, tutte appartenenti a una famiglia sinti residente a Puegnano, accusati di aver messo in atto numerosi raggiri negli ultimi mesi.
Gli arresti (un 47enne, due sorelle 40enni e il nipote 24enne) – secondo quanto riferiscono diverse fonti, che stanno facendo gradualmente emergere nuovi dettagli della vicenda – sono scattati al termine di una lunga indagine tra il Garda e il Friuli e seguono a quelli del 2015 di altri componenti della famiglia con accuse simili.
Secondo quanto ricostruito dai Carabinieri di Manerba in collaborazione con i colleghi di Salò e Palmanova, i quattro agganciavano le potenziali vittime sul web, con annunci di vendita di costosissime ville, auto, orologi di lusso e barche. All’appuntamento si presentavano arrivando a bordo di macchine costose e con vestiti griffati, spacciandosi per magnati di origine russa. A quel punto, però, proponevano ai truffati di cambiare denaro, con tassi spesso molto vantaggiosi, consegnando ai malcapitati banconote false. E quando questi si accorgevano del raggiro i malviventi erano già spariti.
Stando alla ricostruzione, i raggiri – otto quelli oggetto di indagine – avrebbero fruttato alla banda almeno 90mila euro in un anno. Le accuse sono ovviamente tutte da provare, ma se confermate si tratterebbe di un’operazione importante, che – si spera – porrà la parola fine a truffe che hanno riuguardato molti bresciani.