Poliomelite (quasi) sconfitta nel mondo, il merito è anche di un bresciano

Non tutti lo sanno, ma c'è anche un bresciano (d'adozione) tra i protagonisti della battaglia - quasi vinta - contro la poliomelite. E il 24 ottobre, in occasione della Giornata mondiale della polio, non mancheranno le iniziative per ricordarlo

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Alberto Rotondo e Francesco Cappa, Rotary
Alberto Rotondo e Francesco Cappa, Rotary

Non tutti lo sanno, ma c’è anche un bresciano (d’adozione) tra i protagonisti della battaglia – quasi vinta – contro la poliomelite. E il 24 ottobre, in occasione della Giornata mondiale
della polio, non mancheranno le iniziative per ricordarlo.

Il mondo non è ancora “polio free”: affinché si possa dichiarare debellata la malattia devono passare tre anni dall’ultima manifestazione. Ma ci siamo vicini: nel 2018 si registrano 14 casi tra Nigeria, Afganistan e Bangladesh (erano 5-600 mila nella prima metà del Novecento e 350 mila nel 1988, l’Europa è stata certificata polio-free nel 2002).

Il merito di aver contribuito a eradicare quasi totalmente la poliomielite va anche al Rotary
, che nel 1988 adottò la campagna “PolioPlus” e, in particolare, a un bresciano
d’adozione. Non tutti sanno infatti che fu in rotariano della nostra provincia, ma originario
dell’Istria, a impegnarsi da subito per studiare la fattibilità e la gestione del progetto di
vaccinazione di massa voluto dal Rotary. Sergio Mulitsch di Palmenberg, socio del Rotary
Salò-Desenzano (e poi fondatore del Rotary Treviglio), ideò un programma di vaccinazione di massa contro la diffusione della poliomielite: prima di allora non era mai stata ipotizzata una simile operazione da parte di privati.

Mulitsch, grazie alla sua amicizia e a stretti rapporti lavorativi, riuscì a coinvolgere Albert Sabin (scienziato scopritore del vaccino Sabin, che contiene i virus polio vivi attenuati e viene somministrato per bocca), che in virtù del principio rotariano “servire al di sopra di interessi personali” rinunciò a brevettare il suo vaccino. Insieme contattarono Paolo Neri, rotariano di Siena e direttore dei Laboratori Sclavo, che garantì la fornitura dei vaccini a prezzo di costo.

Mulitsch, industriale e grande conoscitore del settore della logistica, ideò infine il sistema di trasporto del vaccino in tutto il mondo, mantenendolo alla giusta bassa temperatura in modo che conservasse tutta la sua efficacia.

Il 24 ottobre 2018 il Rotary celebra la Giornata mondiale della polio e i trent’anni dall’avvio della campagna “PolioPlus”, annunciata alla convention Rotary a Filadelfia nel 1988. Per il Rotary club Brescia Moretto, per il suo presidente, l’avvocato Francesco Cappa, e per tutti i soci sarà una data significativa, non solo per ricordare ai bresciani che grazie al Rotary sono stati vaccinati due miliardi e mezzo di bambini, contribuendo con circa due miliardi di dollari raccolti dai suoi iscritti e impiegando un numero elevatissimo di volontari. Ma soprattutto per celebrare il rotariano “bresciano” Mulitsch di Palmenberg, che fu ispiratore e fautore della campagna negli anni Ottanta.

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