C’è un pezzo di Brescia nella polemica che ha investito il quotidiano Libero per il discutibile titolo di prima pagina di ieri, che recitava: “Calano fatturato e Pil / ma aumentano i gay”. La decisione ha raccolto un coro di critiche quasi unanime: il sottosegretario (bresciano) all’Editoria Vito Crimi ha annunciato di voler tagliare i fondi al giornale (“titolo ignobile, valutiamo lo stop ai fondi”), mentre l’Ordine dei giornalisti ha segnalato il direttore Pietro Senaldi al consiglio di disciplina.
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Ma non si tratta dell’unica conseguenza. Sopra il titolo, infatti, campeggiavano anche le pubblicità dell’azienda Ristora di via Deledda a Montichiari (il gruppo si chiama Prontofoods), che è stata travolta dalle polemiche con decine di telefonate che minacciavano il boicottaggio. E non era nemmeno la prima volta. “Abbiamo ricevuto una valanga di critiche e di insulti – ha detto a Lettera43 un portavoce aziendale – ed è la terza o quarta volta che succede per un titolo di Libero. Ci hanno detto che siamo conniventi, ma noi pianifichiamo e compriamo la pubblicità con programmi trimestrali e non possiamo certo conoscere i titoli in anticipo”.
Da qui l’annuncio di Ristora di ritirare la pubblicità e non comparire più sulle prime pagine del giornale.