L’ex presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni (già esponente di spicco di Forza Italia e di Cl) è stato condannato a cinque anni e dieci mesi di carcere – in via definitiva – per corruzione nell’ambito dei processi sullo scandalo sanitario Maugeri-San Raffaele. La sentenza è arrivata ieri nel tardo pomeriggio. E oggi per lui si sono aperte le porte del carcere.
Questa mattina il sostituto procuratore di Milano Antonino Lamanna ha firmato l’ordine di esecuzione: i carabinieri si sono recati nella sua abitazione per l’arresto, ma l’ex governatore lombardo nel frattempo si era già presentato spontaneamente – accompagnato in auto dal legale – al carcere di Bollate. Al momento non è noto in quale struttura carceraria il 71enne sarà trasferito.
In Appello Formigoni era stato condannato a 7 anni e mezzo di prigione: la pena è stata dunque ridotta, ma – nonostante la richiesta di assoluzione della difesa – la sostanza delle precedenti sentenze è stata confermata. Secondo la pubblica accusa, Formigoni aveva favorito la clinica Maugeri intascandosi sei milioni di euro “di utilità” a vario titolo.
Lo scorso novembre la Corte dei conti aveva sequestrato a Formigoni beni per un valore di circa 5 milioni di euro, tra vitalizi, conti correnti e immobili (15).
Da “Comunione e Liberazione” a “Confessione e reclusione”: trsite epilogo per il Celeste Formigoni a conferma che non c’era solo la giustizia divina ad attendere uno che fece da giovane atto ciellino di “umiltà, povertà e castità” salvo poi perdersi tra le braccia del demone della corruzione.