Ritardi bonifica Caffaro? Alberti (M5S): colpa di Brescia, non di Roma

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Il deputato del Movimento 5 Stelle di Brescia Ferdinando Alberti
Il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle di Brescia Ferdinando Alberti

Il consigliere regionale Ferdinando Alberti interviene sulla discussione relativa alla bonifica del polo industriale del SIN Caffaro: “In molti articoli di stampa pubblicati in questo giorni si è parlato del piano di bonifica del SIN Caffaro e dei ritardi nella sua esecuzione, adducendone la causa alle lentezze della burocrazia del Ministero dell’Ambiente”

Spiega Alberti in un comunicato: “In realtà non è così. La firma del Ministro Costa sul nuovo accordo di programma e la disponibilità complessiva dei 77 milioni di euro (21 già trasferiti e 56 già stanziaziati in attesa di trasferimento) sono subordinati all’acquisizione da parte del Comune di Brescia delle aree da bonificare, ancora nelle mani dei privati. Ma il Comune di Brescia non ha ancora fatto nulla perché teme non vi sia la copertura finanziaria, una scusa pretestuosa in quanto il Ministero stesso ha già confermato che i soldi sono messi nella disponibilità e sta solo aspettando che il Comune faccia il suo passo”

“Inoltre – continua l’esponente grillino – altro motivo ostativo è il piano operativo di bonifica (POB) di Aecom Italy, la società vincitrice del bando europeo e incaricata dal Commissario Moreni per la progettazione, che evidentemente ha molte lacune, tanto è vero che Provincia di Brescia, ARPA, ATS e ISPRA hanno elencato numerose osservazioni al progetto che devono ancora essere integrate nel POB stesso, come stabilito dalla riunione tecnica del 10 Ottobre scorso tra comune di Brescia, Commissario Moreni e tutti gli enti coinvolti.”

Conclude Alberti: “Le cause dei ritardi quindi non sono a Roma, ma a Brescia e responsabili sono il Comune e il Commissario Moreni, il cui operato è da ricordare solo per il ridimensionamento dell’area da bonificare e per un progetto che è stato sostanzialmente bocciato da tutti gli Enti coinvolti. Il SIN Caffaro è un problema nazionale e non possiamo farne un terreno di battaglia politica tra istituzioni o partiti. Serve l’impegno di tutti per raggiungere un obiettivo che la Città attende da anni. La riconferma voluta dal Ministro Costa del Commissario Moreni va vista in questa chiave di lettura: completare un percorso avviato e che stava giungendo a conclusione. Ma alla luce delle recenti vicende, forse è il caso di rimettere in discussione tutto perché dopo tante speranze ci ritroviamo al punto di partenza.”

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