Girelli: parchi comunali a rischio

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    I parchi regionali rischiano di finire sotto lo stretto controllo della giunta regionale. Sarebbe questo l’effetto della finanziaria che, secondo l’interpretazione dell’assessorato regionale ai Parchi della regione Lombardia, porterebbe a breve alla cancellazione dei parchi come enti consortili tra comuni per trasformarli in enti di diretta emanazione della Regione, quindi sotto il suo stretto controllo gestionale.

    Una soluzione avversata dal PD lombardo che ha chiesto alla Regione di prendere impegni stringenti in merito, ma senza risultati. La Regione avrebbe in mano un parere legale che prevede espressamente la decadenza degli enti consortili, parere che però viene contestato dai Parchi, anche perché in Emilia Romagna, unica altra regione in cui i parchi sono gestiti da consorzi di comuni, l’orientamento è invece per il mantenimento.

    "I parchi lombardi rappresentano il 30% del territorio regionale – spiega il consigliere regionale GianAntonio Girelli – e nascono con un modello che ha fatto storia a livello nazionale, ha anticipato le ragioni federaliste emerse anni dopo e ha tradotto in concreto il principio di sussidiarietà. Ricondurli allo stretto controllo della Regione in un’ottica di un obsoleto neocentralismo regionale non porta a migliorarne la gestione che, anzi, sarebbe sottratta al controllo dei comuni".

    La battaglia su questo tema si è svolta anche martedì scorso, 28 ottobre, in Consiglio regionale, dove il PD ha presentato un ordine del giorno al piano regionale di sviluppo, approvato con alcune modifiche sostanziali. "Non abbiamo ottenuto l’impegno a mantenere la forma consortile e quindi su questo punto la nostra battaglia continuerà nelle prossime settimane, anche quando affronteremo la legge regionale di riordino dei parchi – conclude Girelli -. Abbiamo ottenuto invece un riconoscimento del ruolo dei comuni nella governance e la garanzia del mantenimento dell’attuale entità delle superfici dei parchi, due principi che così entrano a far parte del Piano regionale di sviluppo vigente. La partita si gioca ora, e noi faremo di tutto perché non venga riproposta e quindi approvata un’altra legge ‘ammazzaparchi’ come quella che due anni fa si è riusciti a scongiurare con

    una forte battaglia in Consiglio e fuori e con la decisiva alleanza dei parchi e dei comuni interessati".

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