Ferrari (Pd): regione schizofrenica

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    Ha dato parere contrario al Piano provinciale di gestione dei rifiuti di Brescia il Pd, oggi, martedì 12 ottobre 2010, in VI Commissione Ambiente. A spiegare le ragioni del voto Gianbattista Ferrari, consigliere regionale del Pd.

     

    “Il centrodestra si è dimostrato schizofrenico sul Piano rifiuti bresciano: la Provincia dichiara che conseguirà, nel 2016, il 70% di raccolta differenziata, attestata oggi al 39,5% (peggio, in Lombardia, fa solo Pavia). In quel caso, la quantità di rifiuto indifferenziato da portare al termoutilizzatore sarebbe di  circa 250.000 tonnellate annue. Per farvi fronte basterebbero abbondantemente le due linee esistenti – ha spiegato Ferrari –. La Regione obbliga invece la Provincia, commissariata l’anno scorso per questo motivo, a prevedere anche l’utilizzo della terza linea dell’impianto, ora riservata alle biomasse, per i normali rifiuti urbani, portando così il potenziale di smaltimento del termoutilizzatore dalle 500.000 tonnellate annue attuali (e su due linee) a 780.000 (3 linee tutte su rifiuti solidi urbani) – prosegue il consigliere del Pd –. E ciò contro il parere unanime espresso dalla Provincia nel dicembre 2009 e più volte ribadito dall’assessore leghista Dotti, oltre che condiviso dal Comune di Brescia, sia con la Giunta Corsini di centrosinistra, con una delibera del 2002, sia con l’attuale giunta di centrodestra. Almeno in base alle dichiarazioni del vicesindaco leghista Rolfi”, ha ribadito Ferrari.

     

    “Pertanto delle due l’una – ha detto Ferrari –: o ha ragione la Provincia nel delineare gli obiettivi del suo Piano rifiuti, che condividiamo, e dunque la prescrizione sulla terza linea è inutile per Brescia e utile invece per far arrivare più rifiuti da fuori; oppure ha ragione Regione Lombardia, e dunque il piano provinciale è fasullo e non raggiungerà mai gli obiettivi che si propone”.

     

    “Non da ultimo, devo ribadire quanto già affermato dallo stesso assessore Dotti – conclude Ferrari –, ossia che l’utilizzo indiscriminato dell’impianto, tanto più con le attuali basse tariffe, rende sconveniente per i comuni bresciani impegnarsi per il miglioramento della raccolta differenziata”.

     

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