Timidi segni di ripresa. Ecco i dati

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    Timidi segnali positivi per l’artigianato bresciano, le aziende hanno imparato ad affrontare la crisi, ma il dato occupazionale continua a restare in calo. Questo il risultato dell’indagine congiunturale del terzo trimestre dell’anno 2010, elaborata dall’Ufficio studi della Confartigianato Imprese Unione di Brescia. “Le aziende stanno ottimizzando i costi e le risorse al proprio interno, anche a scapito dell’occupazione. Non possiamo parlare di ripresa vera e propria, ma di riorganizzazione aziendale, il che è ben diverso dal sostenere che la crisi sia finita”, questo il commento a caldo del Presidente dell’Organizzazione, Eugenio Massetti, dopo aver analizzato i dati.

    La situazione non è più così pesante come nei mesi passati. Un lieve miglioramento viene rimarcato per alcuni settori come quello della carta stampa, della gomma plastica, del legno arredo, dell’alimentare e della meccanica. Segno negativo, invece, per i comparti dei minerali non metallici e per la siderurgia.

    Ancora critico il dato dell’occupazione in leggera diminuzione rispetto al periodo precedente.

    Produzione

    In leggero miglioramento la produzione delle imprese manifatturiere artigiane della provincia di Brescia, la crisi dei primi mesi dell’anno ha lasciato il posto ad un andamento prima stabile e poi di ripresa. Il differenziale tra l’aumento e la diminuzione della produzione, infatti, è passato a +19,12%, contro il +3,3%, del trimestre precedente. Le imprese che hanno registrato una stabilità nel periodo di luglio-settembre sono state il 42,65%, contro il 28,57% della congiuntura antecedente, il 38,24% ha avuto una crescita, erano il 37,36% ed il restante 19,12% ha avuto un calo di produzione, erano il 34,07%.

    Utilizzo Impianti

    La tendenza che ha interessato la produzione, si rispecchia anche nell’utilizzo degli impianti. Nel corso del terzo trimestre la percentuale delle aziende che hanno registrato una stabilità è passata al 44,12% rispetto al 38,46% del trimestre precedente.

    Fatturato

    Il terzo trimestre dell’anno fa registrare un lieve aumento del fatturato. Le imprese che hanno dichiarato di aver avuto un incremento sono state il 39,71% erano il 37,36% ad aprile-giugno, quelle che hanno mantenuto lo stesso livello di incassi sono state il 33,82%, erano il 29,67%, mentre, il 26,47% ha riscontrato una diminuzione, erano il 32,97%. Questo è un dato molto interessate e fa ben sperare perchè nonostante il rallentamento naturale dell’economia nei mesi estivi, le aziende hanno mantenuto ed in alcuni casi aumentato il loro livello di fatturato. Il differenziale tra l’aumento e la diminuzione di fatturato segna un +13,24%, contro il +4,4% del periodo antecedente.

    Domanda Nazionale

    Migliora l’andamento della domanda nazionale. Le aziende che hanno dichiarato un aumento degli ordini sono il 41,18%, ad aprile-giugno erano il 27,47%; il 27,94% delle ditte, invece, ha dichiarato un calo, erano il 34,07%. Incoraggiante è il dato che misura il differenziale tra l’aumento e la diminuzione della domanda interna che ha fatto segnare un +13,24%, contro il -6,59% del trimestre precedente.

    Domanda Estera

    In controtendenza rispetto alla domanda nazionale è la domanda estera. Nel periodo che va da inizio luglio a fine settembre gli ordini provenienti dall’estero hanno registrato una lieve flessione, infatti, il differenziale tra l’aumento e la diminuzione delle esportazioni ha fatto segnare un -18,18% contro il -13,46% del trimestre precedente.

    Il calo registrato da una parte delle aziende del campione preso in considerazione, non è preoccupante, anche perchè, il 45,45% delle aziende intervistate ha dichiarato invariate le proprie esportazioni.

    Giorni di produzione assicurata

    Il numero medio di giorni dei produzione assicurata è in aumento: da 18gg passano a 23gg.

    Con più ordini rispetto al numero medio risultano i settori del legno-mobilio 42gg (erano 33gg) e della gomma-plastica 40gg (erano 11). Sotto il numero medio dei giorni di produzione assicurata si presentano, invece, il settore alimentare 3gg (erano 3gg) ed il settore delle varie 12gg (erano 28).

    Occupazione

    La situazione occupazionale è giudicata stabile dal 75% degli intervistati, nel trimestre precedente la percentuale era del 78,02%. Anche in questa indagine si riscontra, ancora, una leggera diminuzione del livello di occupazione con un differenziale negativo del -1,47%.

    Prospettive future

    Dalla ricerca realizzata il 39,71% degli intervistati ha dichiarato che l’andamento economico dei prossimi tre mesi “non subirà cambiamenti”, il 30,88% è “pessimista”, mentre, il restante 29,41% prevede un “miglioramento”.

    Alimentare

    Il settore alimentare nel terzo trimestre dell’anno 2010 ha fatto registrare una crescita rispetto ai tre mesi precedenti. Il 50% delle aziende contattate ha risposto che produzione e fatturato sono “lievemente aumentati” mentre l’altro 50% ha dichiarato che sono rimasti invariati. L’occupazione è “stabile” per l’83.33% delle aziende. Le previsioni per il quarto trimestre dell’anno sono buone per il 50% degli intervistati, per il restante 50% “non ci saranno variazioni”.

    Tessile

    La congiuntura del settore tessile abbigliamento si presenta pressoché stabile: il 33.33% delle aziende, infatti, ha mantenuto un livello di produzione invariato, nel 2° trimestre erano il 25%. Stabilità si ha anche nell’utilizzo degli impianti e nel fatturato che fanno registrare, entrambi, un differenziale tra aumento e diminuzione pari allo 0%. L’occupazione non subisce variazioni per il 50% delle aziende.

    Pelli Calzature

    Anche il settore pelli e calzature fa segnare un certo equilibrio con una tendenza ad un aumento, per il 50% delle aziende la produzione ed il fatturato sono rimasti stabili; l’utilizzo degli impianti rimane stabile per il 66.67% degli intervistati. Produzione e fatturato evidenziano un differenziale positivo del +16.67% contro il –10% del trimestre precedente. La domanda nazionale “cresce”, quella estera, invece, subisce una “flessione” per il 50% delle imprese. L’occupazione si mantiene stabile per il 66.67% dalle ditte.

    Legno Mobili

    Congiuntura positiva per il settore del legno arredo. Il 57.14% degli intervistati ha dichiarato che il fatturato ha avuto un incremento, per il 28.57% è rimasto stabile e per il restante 14.29% ha avuto un ‘calo’.

    La domanda nazionale ed estera si mantengono pressoché “invariate”.

    Le aspettative economiche future rimangono ‘stabili’ per il 42.86% delle aziende, il 28.57% annuncia un miglioramento e l’altro 28.57% è pessimista.

    Carta stampa

    Il settore della carta stampa continua a far riscontrare una congiuntura positiva. Il 50% delle imprese del campione ha dichiarato che la produzione ed il fatturato sono cresciuti, mentre, l’altro 50% delle aziende non ha subito variazioni rispetto al trimestre di aprile-giugno. Migliora la domanda nazionale rispetto al primo e al secondo trimestre, mentre, la domanda estera rimane pressoché stabile. L’occupazione rimane invariata per 100% delle ditte intervistate.

    Gomma e plastica

    Anche il settore della gomma plastica come quello della carta stampa continua a far riscontrare una congiuntura positiva. La produzione, l’utilizzo dei macchinari ed il fatturato risultano ‘stabili’ per il 40% del campione, sono ‘in crescita’ per un altro 40% ed in ‘calo’ per il restante 20%. Il differenziale tra l’aumento e la diminuzione del fatturato è di +20% contro il +18% del trimestre scorso. Da segnalare il forte dato di stabilità sull’occupazione (80%).

    Minerali non metallici

    Congiuntura ancora in “ribasso” per il comparto minerali non metallici. L’utilizzo dei macchinari risulta in “calo” per il 50% delle aziende, ad aprile-giugno erano il 22.22%.

    Anche la domanda nazionale ed estera sono in ‘diminuzione’ rispetto a quella del trimestre precedente, rispettivamente per il 50% ed il 66,66% degli intervistati.

    L’occupazione si mantiene “stabile” per il 75% delle ditte.

    Le aspettative economiche dei prossimi tre mesi non subiranno variazioni per il 50% delle imprese, mentre, sono ‘poco favorevoli’ per l’altro 50%.

    Siderurgia

    In “lieve diminuzione” il settore della siderurgia. Il fatturato è in calo per il 45.45% delle aziende, di contro, risulta in crescita per il 36.36% delle ditte; fa così segnare un differenziale pari -9,09%. Anche la domanda nazionale registra una “contrazione”, il 45.45% degli intervistati, l’ha dichiarata in “calo”. Vanno meglio le esportazioni rilevate stabili dal 50% delle ditte. L’occupazione è “invariata” per il 72.73% degli interpellati, erano il 57.14% a aprile-giugno. Le previsioni future sono poco favorevoli per il 45,45% delle ditte, “buone” per il 36.36%, mentre, il 18,18% non prevede variazioni significative.

    Meccanica

    Dati incoraggianti giungono dal settore dalla meccanica. Le aziende che hanno riscontrato un “miglioramento” nella produzione e nel fatturato sono rispettivamente il 30% ed il 40%. Il differenziale tra l’aumento e la diminuzione del fatturato, infatti, fa segnare un +10%. Buono l’andamento della domanda nazionale in “lieve aumento” per il 40% delle aziende. L’occupazione si mantiene sugli “stessi valori” di aprile-giugno per il 50% degli interpellati, per il 30% è in ‘lieve aumento’ e per il restante 20% è in ‘diminuzione’.

    Varie

    In “calo” la congiuntura per il comparto varie. Le aziende che hanno dichiarato un “lieve calo” del fatturato sono il 57.14%, erano il 33.33%. Leggera diminuzione anche per l’utilizzo degli impianti e la produzione. Tiene la domanda nazionale che rimane ‘stabile’ per il 42.86% degli intervistati, mentre sono in evidente ‘calo’ le esportazioni (66.47%). L’andamento occupazionale rimane “invariato” per l’85.71% del campione , era l’8.33% nel trimestre precedente.

    L’andamento economico dei prossimi tre mesi è ritenuto ‘stabile’ per il 42,86% degli intervistati, il 42.86% è “pessimista”, mentre, il restante 14.29% è “ottimista”.

     

     

    IN ALLEGATO . PDF LA TABELLA CON TUTTI I DATI DETTAGLIATI

     

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