Vigili sui bus urbani? Inutili

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    Una scelta "populista e dispendiosa". Così la Cgil battezza l’estensione del servizio di pattugliamento degli autobus annunciata nei giorni scorsi dall’assessore alla Sicurezza Fabio Rolfi. Non di meno il sindacato Cobas Trasporti di Brescia, che usa parole altrettanto dure.

    Di per sè il servizio potrebbe avere una qualche utilità, ma paiono troppo poche le ore in cui i vigili sono occupati sulle linee per potre affermare di aver messo in sicurezza il servizio (Leggi la notizia sul nostro sito). Ma sentiamo le parole di Cgil e poi del Cobas Trasporti.

    «Siamo venuti a conoscenza dai giornali, di una nuova iniziativa dell’Amministrazione Comunale sul tema della Sicurezza. Pare infatti che 12 vigili urbani saliranno a rotazione su 15 servizi di linea al mese (quelle reputate più insicure) per prevenire violenze, scippi e truffe oltre che per il controllo dei titoli di viaggio. Teniamo a sottolineare che il controllo dei titoli di viaggio viene efficacemente fatto dal personale di Brescia Trasporti e che non ci risulta che sugli autobus cittadini vi sia un clima di violenza tale da giustificare l’intervento di Vigili Urbani. Mettere vigili urbani, presumibilmente armati, sugli autobus senza una seria necessità non contribuisce ad aumentare il grado di sicurezza per gli utenti e per i lavoratori, anzi aumenta la percezione di un pericolo che in realtà non esiste. Ancora una volta una scelta populista e dispendiosa, fatta per nascondere i veri problemi di chi viaggia sui mezzi pubblici. I tagli ai trasporti approvati dal Governo Nazionale, al quale il vicesindaco Rolfi fa riferimento, rischieranno di far saltare il 50% di quelle linee, sulle quali i Vigili Urbani dovranno garantire “sicurezza”. Attendiamo che il Comune di Brescia faccia una conferenza stampa per dirci come intende risolvere questo problema!».

    «Non possiamo che ritenerci preoccupati. Ancora una volta viene agitato lo spettro della paura e della insicurezza dettate esclusivamente dalla deriva securitaria e repressiva della giunta che vive asserragliata nel palazzo e che gestisce la città in punta di baionetta. Iniziative del genere non fanno altro che alimentare la fabbrica del terrore, diffondendo la malsana idea di una città assediata da improbabili orde barbariche che la volgliono mettere a ferro e fuoco»
    a.c.

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