L’ex sindaco sceriffo torna alla carica

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"Se il paese me lo chiederà sono pronto a tornare in campo per Rovato". A dirlo – in un’intervista esclusiva a www.bsnews.it – è l’ex sindaco del Comune franciacortino. Quel Roberto Manenti, primo tra i bresciani ad essere battezzato come "sindaco sceriffo", che ha fatto a lungo parlare di sé anche sui giornali nazionali. Di lui le cronache italiane ricordano soprattutto i consigli comunali convocati alle 3.37 e alle 5.07 (di notte) e l’ordinanza con cui vietava ai non cattolici di avvicinarsi alle chiese, che gli costò anche l’espulsione dalla Lega Nord. Ma a Rovato l’ex sindaco ha ancora una nutrita schiera di seguaci, tanto che anche all’ultime comunali (in cui era candidato col centrodestra) ha ottenuto un ricco bottino di preferenze personali.

Dall’elezione (e siamo al secondo mandato d’opposizione), Manenti non ha più partecipato a una seduta di consiglio. "Credo che chi governa abbia il dovere di farlo senza essere disturbato", spiega, "e non mi interessa perdere quattro ore di tempo per niente. Io", aggiunge, "preferisco studiare le carte: sinceramente credo che la sinistra stia facendo ben poche cose buone, ma a decidere saranno, tra due anni, gli elettori". Manenti, quindi, non si dice preoccupato del fatto che le sue assenze in consiglio o le sue diverse vicende legali (in particolare la maxispesa per lo spettacolo pirotecnico pre-elettorale che la successiva amministrazione gli ha chiesto di rimborsare e una condanna di primo grado per reati sessuali che l’ex sindaco ha sempre fermamente respinto, dichiarandosi estraneo alla vicenda) possano provocarne la decadenza dalla carica, perché "le mie assenze sono sempre giustificate e comunque io non ho alcun contenzioso col Comune, nemmeno sulla vicenda dei fuochi d’artificio".

Quanto al futuro, l’ex leghista ("ora non sono di nessun partito") sottolinea invece che "ora sto lavorando come imprenditore in giro per il mondo, ma nel frattempo continuo a vivere il territorio di Rovato e se i cittadini me lo dovessero chiedere sono pronto a tornare all’impegno diretto". Con il centrodestra o in solitaria? "E’ presto per dirlo", risponde Manenti, "ma di certo io lavoro alle mie condizioni: ho bisogno di avere carta bianca per obbedire agli interessi di coloro che mi hanno nominato, i miei azionisti. Dunque", conclude, "bisognerà vedere se il centrodestra potrà darmi ciò che chiedo". Una certezza, comunque vada a fine, c’è. Manenti per la politica rovatese sarà un elemento destabilizzante, perché tutti i candidati alla vittoria dovranno fare i conti con lui. Sia che si ripresenti in prima persona, sia che decida di puntare su un suo "delfino".

 

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1 COMMENT

  1. cominci a tirare fuori i 100mila euri per i fuochi, e si porti a casa i lampioni che non fanno luce e i cubetti di porfido che sprofondano!

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