Nuovi guai giudiziari per Chicco Gnutti. Solo ieri era arrivata da Milano la notizia della richiesta dassoluzione dei pm per il finanziare bresciano coinvolto nella scalata alla BNL del 2005 (i reati contestati vanno dall’aggiotaggio informativo all’insider trading). Ora però si apprende che la Procura di Brescia ha rinviato a giudizio, con citazione diretta, Emilio Gnutti e altre nove persone per una presunta evasione fiscale di 197 milioni di euro commessa attraverso la Gpp, la società lussemburghese ritenuta estero-vestita e sulla quale, dopo essere transitati su Bell, sarebbe finita la quota dei profitti intascati con la scalata a Telecom dallo stesso finanziere e dai suoi soci bresciani.
Del nuovo procedimento a carico di Gnutti e che si aprirà a Brescia il prossimo 24 giugno, ne parla l’Espresso nel numero in edicola domani mettendo in evidenza, però, che nella vicenda il fisco si è schierato contro la procura, dalla parte dei presunti evasori”. In sostanza, secondo la ricostruzione del settimanale, più di un anno fa quando l’istruttoria tributaria da parte della Gdf e dell’Agenzia delle Entrate era ”in dirittura d’arrivo e i funzionari provinciali pronti ”a emettere il cosiddetto avviso di accertamento, che nelle cause fiscali e’ l’atto d’accusa”, sarebbero intervenuti ”i dirigenti nazionali” che per motivi tecnici non erano d’accordo. Dunque l’accertamento per il finanziere e gli altri imputati non e’ stato portato avanti. La notizia di reato, però, è stata ormai trasmessa ai magistrati – scrive l’Espresso – E il procuratore aggiunto Fabio Salamone, d’accordo con i suoi sostituti, non ha nessuna intenzione di archiviare l’indagine penale”. In particolare Attilio Befera, direttore nazionale dell’Agenzia delle Entrate, si presenta di persona in Procura a Brescia per cercare di convincere i pm a far cadere l’accusa”. Alla fine però i magistrati hanno disposto il processo per Gnutti e le altre nove persone. Sempre secondo il settimanale Gnutti è sotto inchiesta a Milano per corruzione.
