No alla politica economica del governo Berlusconi. Anche a Brescia la Cgil è pronta a scioperare. Venerdì 6 maggio si terrà infatti il quinto sciopero generale senza Cisl e Uil. Un’astensione dal lavoro per l’intera giornata che sarà accompagnata da manifestazioni su tutto il territorio.
A Brescia è previsto un concentramento alle ore 9 in piazza Garibaldi, alle 9.30 il corteo lungo le vie cittadine (via F.lli Ugoni, Piazza Repubblica, via XX settembre, via San Martino della Battaglia, Corso Zanardelli, via X Giornate, piazza Loggia). Alle 11 il cominizio in piazza Loggia: parleranno prima i delegati mentre le conclusioni sono affidate a Fabrizio Solari della segreteria nazionale Cgil.
I motivi della protesta sono riassunti in una piattaforma di dodici punti:
1. Per uscire dalla crisi e avviare la crescita – Difendere il lavoro con un sistema di ammortizzatori sociali che copra tutti coloro che lo hanno perso. Potenziare l’economia con investimenti, spesa in opere pubbliche, innovazione e ricerca.
2. Per difendere i redditi – Un fisco giusto attraverso una vera lotta all’evasione. Un fisco più leggero per le famiglie dei lavoratori e dei pensionati. Un fisco più pesante sulle transazioni speculative, sulle rendite e sulle grandi ricchezze.
3. Per una nuova politica industriale e per rilanciare gli investimenti – Riordino degli incentivi per un maggiore e migliore sviluppo. Nuove misure per il sistema produttivo per portarlo verso settori e prodotti sostenibili ad alto valore tecnologico e di conoscenza.
4. Per la scuola pubblica, l’università e la ricerca – Investimenti sulla conoscenza e sul diritto allo studio. Sviluppo della qualità per la scuola pubblica, l’università e la ricerca.
5. Per un welfare diffuso e di qualità – Rifinanziare adeguatamente il servizio sanitario, il fondo per le politiche sociali, il fondo per la non autosufficienza.
6. Per un adeguato livello delle pensioni e del benessere oltre il lavoro – Meccanismi di rivalutazione delle pensioni e il riconoscimento della quattordicesima. Garantire alle future generazioni un reddito da pensione adeguato. Ripristinare la flessibilità dell’età pensionabile.
7. Per i giovani e per il futuro – Avviare interventi straordinari per creare occupazione e sradicare la precarietà. Costruire un sistema di welfare che dia ai giovani autonomia dalla famiglia.
8. Per le donne, una battaglia per la dignità – Introdurre incentivi fiscali all’occupazione. Garantire la tutela concreta della maternità e introdurre il congedo obbligatorio di paternità. Una legge che impedisca il licenziamento preventivo come le dimissioni in bianco.
9. Per il lavoro pubblico – Rinnovo dei contratti nazionali e dei contratti integrativi contro ogni accordo separato. Blocco dei licenziamenti dei precari e definizione di un piano occupazionale.
10. Per una nuovo politica di accoglienza e cittadinanza attiva dei migranti – Regolarizzare i lavoratori immigrati per sconfiggere la piaga del lavoro nero. Fornire i livelli essenziali di welfare. Regolare i diritti di cittadinanza per superare le discriminazioni a partire dal diritto di voto.
11. Per un federalismo solidale ed efficace a livello regionale e comunale – Definire i livelli essenziali delle prestazioni sociali affinché il federalismo non divida ulteriormente il paese.
12. Per più democrazia nei luoghi di lavoro – Eleggere ed estendere le Rsu in tutti i settori privati. Misurare la rappresentatività delle organizzazioni sindacali sulla base degli iscritti e dei voti ricevuti nelle elezioni delle Rsu. Garantire ai lavoratori la possibilità di esprimere un voto vincolante sugli indirizzi e sugli esiti contrattuali, ancora di più in presenza di accordi separati.
che strano,quando al governo c’era prodi,non li ho mai visti scioperare………….
Ma che ragioni sono??? Chiunque sarà d’accordo con quanto scritto in quei 12 punti (almeno al 90%). La verità è che si vogliono difendere dei privilegi!! Batsa con questi scioperi!!!
sciopero di venerdì?? di venerdì??? e poi che azzo di punti sono? io dalla cgil mi aspetto scioperi x il rinnovo dei contratti, non che si metta pure lei a far politica…. Ke schifo e che palle!!
quando erano i governi di sinistra a comandare….andava bene tutto anche togliere la scala mobile o portar via il 6 %SU I CONTI CORRENTI ECC…..LA CGIL E COMPANY TUTTI ZITTI…..ora che comanda la destra lotta dura…..li abbiamo già conusciuti questi signori….. ci hanno proprio fregato bene……
io,potessi,cheiderei alla cgil fiom una cosa.perche a pomigliano lotta dura e alla bertone niente?cosa c’era di differente?
un altra cosa,bisognerebbe spiegar loro che esiste anche il mercoledi o il giovedi,perche sempre di venerdi gli scioperi?