Basso Garda Vento di novità (Desenzano, Padenghe, Sirmione, Lonato)

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    di Alessandra Tonizzo – Siamo tornati sulla sponda orientale del Lago di Garda, meta ambita da italiani e non, per tastare il polso di quei paesi che, con la bella stagione, accanto ai fugaci week-end fuori porta vedono già affacciarsi le vacanze vere e proprie. Parliamo di turismo con la “T” maiuscola, perché, anche in tempi di crisi strisciante, i numeri non calano, anzi. Infatti, secondo i dati forniti dall’Amministrazione provinciale di Brescia, l’andamento turistico dello scorso anno è stato molto positivo, con una crescita che vede Desenzano (+5,85% per gli arrivi e +7,62% per le presenze) e Sirmione (+5,12% e +5,03%) nei posti più alti della lista dopo Gardone Riviera. Le presenze degli italiani sono diminuite del 6%, mentre continuano ad aumentare gli stranieri (+11%), provenienti da ben 49 Paesi: in primis i tedeschi (costituiscono il 38% dell’afflusso), seguiti a ruota da inglesi, austriaci, francesi e olandesi, quando, in parallelo, crescono le visite di russi e statunitensi, in uno scenario che ha previsto l’allungamento della stagione turistica, non più limitata ai soli mesi estivi. Il basso lago si muove tra conferme – l’analisi sulle sue acque, affidata al laboratorio di ricerca Mario Negri di Milano –, confusioni – il caso “The Lake”, il polo del lusso, che appare e scompare all’orizzonte –, e speranze – il Parco del Garda, perennemente in stand by. E mentre sui giornali si apre il dibattito sulla tassa di soggiorno (la cui imposizione è volontaria, e va da un minimo di 0,50 euro a un massimo di 5 euro al giorno), sulla scia dell’esempio romano, Desenzano stupisce tutti facendosi portavoce di quel vento di novità che soffia sul lago. 23 negozi ogni mille abitanti (il doppio rispetto alla media regionale, +50% rispetto al Garda, +60% rispetto alla Provincia), 3.500 abitanti previsti nel prossimo decennio, 12 milioni di euro investiti per la riqualificazione di lungolago (con panchine e piste ciclabili a Rivoltella), cimitero e Castello: questi sono solo alcuni numeri chiave di un paese in cui il federalismo sta già attraccando (si vuole infatti passare dal regime di delega a quello di concessione per gestire direttamente i porti demaniali di Desenzano, Rivoltella e Zattera). Il turismo di Padenghe si distingue da quello desenzanese per essere sostanzialmente meta di seconde case, in prevalenza di proprietà d’italiani (di area lombardo-veneta), seguiti da tedeschi e russi. La posizione raccolta e lo stile di vita tranquillo fanno di Padenghe quasi “un lago nel lago”, teatro ambito da chi preferisce la pace alla classica movida. Invece, l’economia di Lonato – comune di oltre 15 mila abitanti, esteso su una superficie di 70,55 km², affacciato sul lago di Garda per 350 metri – si basa anche sull’agricoltura, l’industria ferriera, l’artigianato e il terziario. I prodotti locali caratteristici, come i vini tipici e Doc (Lugana, Groppello, San Martino della Battaglia Gefide), incrementano la linfa vitale dell’economia lacustre, che può contare, ricordiamolo, anche su una produzione vinicola e d’olio d’oliva diffusa, richiesta e rinomatissima. Sirmione, il cui centro storico sorge su una penisola che divide il basso lago, è anch’essa una cittadina a forte vocazione turistica, le cui vestigia romane e medioevali sono meta di turismo culturale accanto alle Grotte di Catullo – villa signorile romana ritenuta, erroneamente, la casa sirmionese del poeta latino Catullo –, e alle due stazioni termali (Catullo e Virgilio).

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