E’ assurdo che in questa fase di crisi di risorse pubbliche si parli di un piano da 10 milioni per il rilancio del D’annunzio. Dopo dodici anni di agonia tecnica, economica e dopo aver quasi esaurito tutte le ipotesi societarie possibili adesso siamo di fronte ad una nuova proposta, anche questa un coniglio che esce dal cappello di un prestigiatore. Va preso atto che si tratta della sconfitta dell’Ente Locale imprenditore mosso da spinte di consenso della politica bresciana più che da logiche economico-produttive. Legambiente ritiene che prima di prendere qualsiasi nuova decisione la Provincia dica ai cittadini quanti soldi (costi) sono stati spesi in questi 12 anni. E’ inammissibile che con 600miLa passeggeri brescianI che si imbarcano a Verona, oltre 900mila ad Orio al Serio e 700mila a Linate, lo scalo D’Annunzio, collocato in una delle più ricche e popolate zone del Paese, faccia meno passeggeri dell’aeroporto di Crotone e sia in perenne crisi. Per assicurare finalmente il decollo dello scalo serve che venga messa a gara europea la concessione e che una società aeroportuale vera si prenda l’onere e l’onore di gestire lo scalo. Solo cosi, senza nuova spesa pubblica, sarà possibile dare a Brescia uno scalo che consenta alle imprese del territorio che guardano ai mercati globali e al turismo di avere i servizi necessari per lo sviluppo.
perche’ oltre allo spreco di denaro non informianmo anche i 70000 cittadini che risiedono nelle zone limitrofi l aereoporto dell inquinamento acustico e ambientale che lo sviluppo dello stesso porterebbe?…consid erando tra l altro che siamo gia’ la zona piu’ inquinata della lombardia??i cittadini non lo vogliono questo aereoporto….