Tassa rifiuti, a Brescia arriva all’8%. Movimento 5 Stelle: “Ferma al 40 % la differenziata”

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Ennesimo rincaro per le famiglie bresciane, stavolta ad essere aumentata è la tariffa rifiuti, fino all’8%.  Con un comunicato il Movimento 5 Stelle di Brescia esprime la propria contrarietà all’aumento della tariffa. Di seguito il testo integrale del comunicato:

"Questo genera indignazione ma è necessario anche evidenziare il controsenso che emerge, soprattutto per quei cittadini che svolgono regolarmente e con tanta motivazione la raccolta differenziata casalinga. Il circa 40% di R.D. che il Comune di Brescia raggiunge con il metodo di raccolta con i cassonetti evidenzia quanto questa modalità sia limitata e disincentivante sia per la riduzione ma soprattutto per la differenziazione del rifiuto. Entro il 2012 i Comuni devono superare per legge la soglia del 65% di raccolta differenziata e Brescia sarà fanalino di coda in questa crescita. Non siamo mai nemmeno arrivati alla famosa "la meta è la metà": chi non ricorda questo slogan ormai decennale che troneggiava in ogni dove. Eppure Brescia è sempre stata una città all’avanguardia, al passo con i tempi se non addirittura oltre ed oggi si trova con un modello rifiuti a dir poco inefficiente oltre che INCOERENTE. Teniamo conto che lo "scarto indifferenziato" è considerato oro per il gestore di raccolta che lo conferisce all’inceneritore e questo è il primo punto che permette a chiunque di evidenziare l’incongruenza: NOI PAGHIAMO per la raccolta dei rifiuti, paghiamo una seconda volta per il conferimento all’inceneritore e paghiamo ancora per farci ri-inviare il calore prodotto con l’incenerimento, tutto alla stessa azienda. Ma PAGHERANNO ANCHE LE GENERAZIONE FUTURE per la gestione delle ceneri tossico-nocive che si sono generate come sottoprodotto dell’incenerimento. Quand’anche i bresciani si impegneranno e raggiungeranno l’obiettivo del 65% di raccolta differenziata vedranno importare nel territorio cittadino rifiuti altrui, per sfamare la macchina dell’incenerimento e gli interessi economici che intorno ad essa ruotano. Una politica attenta, un sistema di raccolta "porta a porta", una riduzione immediata e drastica della quantità da incenerire fino al completo annullamento in pochissimi anni, sistemi per la selezione e recupero totale (modello Vedelago), sono la soluzione lungimirante e sostenibile per rendere al Bresciano un vero servizio ottimale anche e soprattutto dal punto di vista Ambientale ma forse a questo punto anche economico. L’attuale sistema di gestione dei rifiuti è fallimentare, ha evidentemente mancato anche i limitati obiettivi che erano stati imposti, eppure si persevera in una scelta politica miope e refrattaria al cambiamento che l’emergenza ambientale ci impone. La strategia RIFIUTI ZERO è l’unica soluzione (Riduzione, Riuso, Recupero, Riciclo) per iniziare questo percorso occorrono 3 livelli di responsabilità, dei cittadini, industriale e politica, e quest’ultima è la più importante".

 
 

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1 COMMENT

  1. "strategia RIFIUTI ZERO": mi piace, ma spiegatemi come potrebbe essere la sua attuazione pratica nel comparto politico e/o industriale per esempio. non fermatevi alle parole come il berlusca.

  2. Nel comparto industriale si cerca di riciclare (vendendo il materiale recuperato) il riciclabile per incrementare il profitto. Legno, cartoni, alluminio in primis.
    Ogni anno verso Novembre organizzano a Rimini l’Ecomondo, dove vengono esposte tecnologie all’avanguardia per il recupero economico dei materiali.
    Il problema è invece nella piccola distribuzione, cioè nella popolazione sia a causa degli spazi sia a causa che il recupero di tante piccole quantità di materiale necessitano di un sistema più costoso rispetto a quello industriale dove si utilizzano pochi materiali ma in grande quantità.

    Il problema di Brescia è che con un inceneritore sovradimensionato sarà difficile smettere dall’oggi al domani di smaltire i rifiuti in quella maniera. L’amministrazione comunale non trae nessun vantaggio a smettere di incenerire, essendo azionario di A2A.
    Fortunatamente i contributi delle "rinnovabili e assimilate" CIP6 stanno per terminare anche sulla nostra 3a linea e quindi per garantire un buon margine di guadagno dalla combustione (che richiede energia, tanta) verranno importate grandi quantità di monnezza.

    Persona lmente ritengo un danno e una beffa questa situazione, non mi pare giusto dover essere il PANTALONE della situazione, perchè devo pagare 3 volte un servizio che come si sa causa tumori?

  3. La strategia di Vedelago (TV) non è attuabile in un comune come Brescia….ma nemmeno nei comuni bresciani dove si è provato con il porta a porta, le chiavette usb sui cassonetti, ecc.
    Funziona bene solo nei piccoli centri con popolazione omogenea, dove c’è un controlo sociale ben presente.
    Purtroppo dove è più elevata la percentuale di popolazione non autoctona (definiamola così) non solo non si attua correttamente la raccolta differenziata, ma nemmeno quella standard ….un giretto in alcune zone-palazzi di Brescia è consigliabile.
    E’ velleitario pensare al rifiuto zero.

  4. I rifiuti zero non sono possibili? Se è per quello neanche la raccolta differenziata è possibile a Brescia. Basti vedere quello che succede nel centro storico dove A2A predisponendo pochi cassonetti per la plastica, il vetro e la carta, contrariamente a quanto avviene in altri quartieri della città favorisce l’indifferenziato con buona digestione dell’inceneritore. Queste sono scelte politiche che ricordano tanto quanto avviene nel vituperato sud d’Italia. Solo che a gestire la situazione pessima dell’affare rifiuti sono anche i padani locali, quelli, per intenderci, della sicurezza sui negher, meno ovviamente di quella per le morti certe per tumore a causa dell’inquinamento.

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